La Nuova Sardegna

Confagricoltura: «Vertenza Aras-Apa silenzio preoccupante»

Confagricoltura: «Vertenza Aras-Apa silenzio preoccupante»

CAGLIARI. Qualche giorno fa la messa in liquidazione di Aras è passata quasi sotto silenzio e questo nonostante l’Associazione regionale allevatori abbia rappresentato un punto fermo nell’assistenza...

13 giugno 2018
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CAGLIARI. Qualche giorno fa la messa in liquidazione di Aras è passata quasi sotto silenzio e questo nonostante l’Associazione regionale allevatori abbia rappresentato un punto fermo nell’assistenza alle aziende zootecniche sarde. In teoria dall’8 giugno scorso possono scattare i licenziamenti. Ieri c’è stato l’intervento della segreteria regionale di Confagricoltura, guidata da Luca Maria Sanna, alla luce del tentativo di Aia di centralizzare i servizi gestendoli da Roma; e degli incontri romani che avevano aperto buone prospettive, ma prima del cambio di governo.

« A distanza di mesi dalla crisi Apa-Aras – si legge in una nota – il mondo allevatoriale sardo non ha nessuna certezza di come verranno svolte le attività di supporto e assistenza necessarie per le imprese zootecniche. È sempre maggiore la preoccupazione che venga meno lo svolgimento dell’attività di assistenza tecnica, la gestione dei libri genealogici e dei registri anagrafici, l’implementazione della banca dati nazionale zootecnica, la certificazione della Misura del Psr relativa al benessere animale e tutte quelle attività volte al mantenimento e miglioramento genetico del patrimonio zootecnico sardo».

E ancora: «Abbiamo detto e ribadito più volte che l’Aras deve rimanere in Sardegna, anche alla luce delle risorse investite dalla Regione – dice Confagricoltura – . Anche su questo tema è calato un silenzio che ci preoccupa non poco. Si rende, pertanto, necessario un incontro con l’assessore dell’agricoltura affinché ci faccia sapere con chiarezza quale sarà il destino degli allevatori sardi e dell’Aras. Se, come detto in più occasioni e come noi auspichiamo, verrà davvero mantenuto e gestito in Sardegna un patrimonio di eccellenza di cui la Regione davvero non si può privare». (a.palm.)



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