La Nuova Sardegna

Operai ex Alcoa, via libera agli ammortizzatori sociali

Operai ex Alcoa, via libera agli ammortizzatori sociali

La Camera approva all’unanimità la proroga della cassa integrazione. Nessuna deroga per Ottana: bocciati gli emendamenti di Cappellacci e Pittalis, Fi

15 giugno 2018
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SASSARI. Il giorno dopo l’annuncio della ripartenza a settembre, con il revamping da parte di Sider Alloys, il nuovo proprietario, è arrivata la notizia che a Portovesme tutti aspettavano. La Camera ha approvato all’unanimità con 539 voti il decreto legge sulla Cassa integrazione, che finanzia e proroga gli ammortizzatori sociali per l'Alcoa. Il via libera, ora il testo andrà al Senato per l’approvazione definitiva, è una boccata di ossigeno. Significa infatti che i lavoratori, in attesa dell’entrata a regime della fabbrica guidata dagli svizzeri, avranno un paracadute.

Si sa infatti che il reintegro degli operai procederà per step, per concludersi nel 2010. E l’assenza di ammortizzatori sociali preoccupava moltissimo i sindacati che su questo tema avevano chiesto garanzie all’ex ministro Calenda, artefice dell’accordo con il gruppo svizzero e con Invitalia. La necessità di tutelare i lavoratori ex Alcoa ha messo tutti d’accordo alla Camera, anche se le forze di opposizione, dal Pd a Forza Italia, hanno criticato il fatto che in aula c’era un grande assente: il ministro dello Sviluppo economico Luigi Di Maio. Così il deputato azzurro Ugo Cappellacci nella dichiarazione di voto: «Non c’è quello stesso onorevole Di Maio che, in campagna elettorale, è andato nel Sulcis a dire che le imprese del Sulcis vanno chiuse. Allora la domanda è: questa assenza è motivata da un imbarazzo di fronte a provvedimenti che vanno in direzione contraria? Le affermazioni del ministro Di Maio contro le delocalizzazioni sono espressione di una volontà politica o sono uno strumento per strappare applausi nelle assemblee?».

Il caso Ottana. Niente da fare invece per quanto riguarda una parte degli ex lavoratori di Ottana, quelli del polo tessile chiuso da tempo. La Camera ha bocciato l’estensione degli ammortizzatori sociali, richiesti con due emendamenti dai forzisti Cappellacci e Pittalis e sostenuti anche dal Pd. Duro il commento della Dem Romina Mura: «Avrebbero potuto seguire la strada tracciata dal Ministro Calenda e dai nostri Governi per la soluzione delle crisi industriali e la messa in campo delle misure di sostegno al reddito per i lavoratori interessati, invece alla prima occasione, messi alla prova, hanno gettato la maschera. Ho la sensazione che non si siano ancora accorti di essere, ora, forza di governo e - conclude Mura - quindi di poter predisporre misure e interventi per risolvere i problemi». E poi Gavino Manca, Pd: «Il Governo ha sprecato la prima occasione per dimostrare che ha a cuore il futuro industriale di tutta la Sardegna, compresa Ottana. Il Governo, e i deputati sardi di maggioranza, non hanno voluto ascoltare questo appello che arriva da una delle zone della Sardegna dove maggiore è il disagio occupazionale». La replica è di Pino Cabras, M5s: «Per Ottana servono interventi ad hoc all'interno di una nuova politica economica e industriale, non emendamenti improvvisati. Per Ottana dovremo adoperare misure rapide, all'interno di una nuova politica economica e industriale. L'industrializzazione di quest'area è stata uno dei più grandi fallimenti e il problema non può essere risolto – ha concluso Cabras – con un decreto del governo Gentiloni». (si. sa.)
 

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