La Nuova Sardegna

Sla, Forza Italia all’attacco: «Assistenza smantellata»

di Antonello Palmas
Sla, Forza Italia all’attacco: «Assistenza smantellata»

Interrogazione a Pigliaru: mortificato un efficiente sistema di cura a domicilio «Addio all’équipe di professionisti della riabilitazione e stop alla reperibilità h24»

17 giugno 2018
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SASSARI. Il gruppo di Forza Italia in Consiglio regionale scende in campo sul tema della Sla proponendo un’interrogazione al presidente Pigliaru: «Vogliamo conoscere quali siano le motivazioni dello smantellamento del sistema di assistenza domiciliare ai malati di Sla, divenuto centro di eccellenza e operativo fino al 2017, e se sia stata condotta una valutazione degli impatti negativi sui livelli di assistenza – scrivono i consiglieri azzurri, primo firmatario Marco Tedde – e quali siano le azioni che la Regione intende intraprendere». I forzisti ricordano che dalla primavera 2017 «ha avuto inizio una radicale trasformazione del sistema Adi e il progressivo smantellamento dell'equipe dedicata col mancato rinnovo dei contratti dei terapisti (fisioterapisti e logopedisti) che da anni avevano avviato percorsi riabilitativi con i pazienti e della convenzione che consentiva l'accesso a domicilio dei medici di anestesia e rianimazione. L'intero sistema è stato affidato, previa gara d'appalto, a una cooperativa sociale e negli ultimi due anni quasi totalmente smantellato per conseguire risparmi di spesa di dubbia efficacia». Inoltre il personale della coop – afferma Fi – «cambia di continuo non consentendo di consolidare i rapporti tra malati e famiglie con perdite di tempo notevoli e gravi disagi».

Tutto questo «ha comportato una notevole riduzione del personale medico operante sul territorio al punto da risultare oggi insufficiente a gestire la totalità dei pazienti; e l’assistenza infermieristica rischia di essere affidata perlopiù a giovani privi delle necessarie competenze di area critica e della indispensabile preparazione a operare sui ventilatori polmonari e ad effettuare le manovre che possono rendersi necessarie». Viene così meno «la reperibilità h24 e l'assistenza domiciliare sarà garantita solo dalle 8 alle 14, così che qualunque emergenza più o meno grave, obbligherà a rivolgersi al 118, generalmente formato da personale volontario e sovente non idoneo a valutare le condizioni dei malati di Sla».

Di recente l’Ats ha negato che si possa parlare di ridimensionamento, affermando di impegnarsi affinché la qualità delle cure offerte ai pazienti rimanga su standard di qualità, e di essere al lavoro per una soluzione alternativa in caso di mancata accettazione del rinnovo della convenzione per prestazioni aggiuntive con gli infermieri che operano in area critica, con scadenza a fine giugno.

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