La Nuova Sardegna

Limba, oggi l’approvazione del Consiglio

Limba, oggi l’approvazione del Consiglio

Cancellato l’articolo che istituiva l’agenzia per le lingue, mentre via libera alla «Consulta de su sardu»

27 giugno 2018
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CAGLIARI. Niente Agenzia, e si sapeva, ma non sarà neanche una commissione di dodici saggi a decidere quali dovranno essere le norme ortografiche e quelle linguistiche del Sardo. A un passo dall’approvazione della legge, il voto finale sarà oggi, c’è stata una rivoluzione nel testo uscito dalla commissione cultura e presentato in aula da Paolo Zedda di Mdp. Con un solo emendamento, è stato spazzato via il vecchio filotto, compresa l’Obreria che doveva coordinare l’insegnamento del Sardo nelle scuole, e sostituito con uno nuovo destinato ad accentare compiti e decisioni. Si chiamerà «Consulta de su sardu» e sarà molto più affollato dei vari comitati previsti nel primo testo. Dopo l’accorpamento, sarà composto da trenta persone fra esperti, saggi, rappresentanti della Regione, dei Comuni e delle Università. Il compito però lo stesso della Commissione bocciata: trovare uno standard per la Lingua sarda, «nelle sue varietà storiche e letterarie (che sono due, logudorese e campidanese)», e poi anche promuovere «il catalano di Alghero e le altre parlate diffuse nei singoli territori», che poi dovrebbero essere quattro: sassarese, gallurese, tabarchino e il corso-maddalenino. Per trovare lo standard dovrà partire dagli studi che, in passato, ci sono stati sulla Limba comuna. È stata una faticaccia per la maggioranza di centrosinistra trovare l’intesa sulla legge e ci sono volute diverse riunioni per ripulire il testo da tutti quegli articoli e commi, almeno una decina, che avevano scatenato le reazioni di molti consiglieri della maggioranza. Alla fine la legge è venuta fuori e questo è stato il commento di Zedda: «Con questo testo, avremo prima di tutto la gestione diretta degli sportelli linguistici, saranno una decina, finanziati dallo Stato. Poi sarà la Regione a coordinare l'insegnamento della Lingua e della storia sarda nelle scuole». Per Rossella Pinna del Pd «è una legge equilibrata che tiene conto di tutto il patrimonio linguistico della Sardegna». Non è così per Stefano Coinu, di Forza Italia, e Attilio Dedoni dei Riformatori: «Il centrosinistra è riuscito persino nell’impresa – hanno detto – di distruggere quello che per tutti i sardi era un bene comune, la Lingua».

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