Omicidio Picci condanna a 14 anni
CAGLIARI. Si è chiuso con la condanna di entrambi gli imputati, padre e figlio, il processo in abbreviato davanti alla Gup del tribunale di Cagliari, Lucia Perra, per l'omicidio di Sandro Picci: il 9...
30 giugno 2018
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CAGLIARI. Si è chiuso con la condanna di entrambi gli imputati, padre e figlio, il processo in abbreviato davanti alla Gup del tribunale di Cagliari, Lucia Perra, per l'omicidio di Sandro Picci: il 9 ottobre 2016 il giovane era intervenuto per sedare una lite nel quartiere popolare di Is Mirrionis, finendo per essere raggiunto da un colpo di pistola, per lui letale. Il giudice ha così inflitto 14 anni di carcere a Martin Aru - due in più rispetto alla richiesta del pm Guido Pani - colpevole di omicidio volontario e 10 per il padre, Massimiliano Aru, coinvolto nel procedimento per aver accompagnato il figlio sul luogo del delitto. Senza lo sconto previsto per il rito abbreviato le pene sarebbero state di 21 e 15 anni. È stata inoltre riconosciuta una provvisionale di 200 mila euro alle parti civili: 30 mila euro alla moglie della vittima, altrettanti per ciascuno dei quattro figli e 10 mila euro a testa per altri quattro parenti. Tra novanta giorni le motivazioni della sentenza, poi i difensori potranno valutare se presentare ricorso in appello.
Il 9 ottobre di due anni fa, dopo un battibecco su Facebook e su whatsapp, Martin Aru si era presentato dal rivale per regolare i conti, venendo però minacciato e picchiato. Tornato a casa, si era ripresentato sul posto col padre e con una pistola. Sandro Picci era lì, si era messo in mezzo tra i due contendenti tentando di fare da paciere, quando è partito un colpo e lui è rimasto ucciso.
Secondo la difesa, Martin Aru era stato attraversato da «uno stato di rabbia e paura» e aveva reagito esplodendo «un solo colpo, sbagliando soggetto».
Il 9 ottobre di due anni fa, dopo un battibecco su Facebook e su whatsapp, Martin Aru si era presentato dal rivale per regolare i conti, venendo però minacciato e picchiato. Tornato a casa, si era ripresentato sul posto col padre e con una pistola. Sandro Picci era lì, si era messo in mezzo tra i due contendenti tentando di fare da paciere, quando è partito un colpo e lui è rimasto ucciso.
Secondo la difesa, Martin Aru era stato attraversato da «uno stato di rabbia e paura» e aveva reagito esplodendo «un solo colpo, sbagliando soggetto».