La Nuova Sardegna

Tajani: "Piano da 20 miliardi di euro per far ripartire la Sardegna"

Tajani e Cicu
Tajani e Cicu

Il presidente dell'Europarlamento conferma  a Selargius le anticipazioni fatte al nostro giornale

30 giugno 2018
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SELARGIUS. "Una strategia ampia, il dialogo con Roma, che a sua volta deve interagire con Bruxelles, un vero piano di crescita che comprenda la continuità territoriale ma anche lo sviluppo infrastrutturale". E ciò che serve alla Sardegna per colmare il gap dell'insularità secondo il presidente del Parlamento europeo Antonio Tajani in una intervista pubblicata oggi dalla Nuova Sardegna, concetti confermati poi intervenendo a Selargius a un evento promosso dall'europarlamentare Salvatore Cicu.

"Non è pensabile che le Baleari abbiano un numero di voli e di turisti superiori a quelli della Sardegna o della Sicilia".  E' necessaria, dunque, "una strategia complessiva. Sul tema dell'insularità, al Parlamento europeo, grazie anche al lavoro di Salvatore Cicu, siamo riusciti a dare un messaggio forte". Adesso però, ha aggiunto, "è necessario che nel prossimo bilancio comunitario si offrano alla Sardegna e altre isole alcune delle opportunità che vengono concesse alle regioni ultraperiferiche".

In particolare, Tajani ha proposto di "inserire la Sardegna in un piano di crescita infrastrutturale che comprenda tutte le regioni insulari e del sud utilizzando i fondi comunitari non spesi per un pacchetto di una ventina di miliardi fino ad arrivare a 150 miliardi". Lo scopo è quello di "realizzare infrastrutture: porti, aeroporti, autostrade del mare, collegamenti stradali e alta velocità".

D'altra parte, si chiede, "i collegamenti non sono all'altezza di una regione moderna e competitiva? Dal punto di vista naturalistico quest'Isola è super competitiva, ma bisogna mettere i turisti nelle condizioni di conoscerla". Sulla possibilità di realizzare la zona franca: "Quando ero commissario abbiamo iniziato a lavorarci con Cicu e l'allora governatore Cappellacci. Dipende dal Governo italiano, è da Roma che deve partire la proposta perché a Bruxelles c'era la disponibilità". Lo stesso discorso, ha chiarito, vale per la fiscalità di vantaggio.

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