La Nuova Sardegna

Il Pds a sostegno dello sport: servono più fondi

Il Pds a sostegno dello sport: servono più fondi

Proposta di legge di Desini: «I 30 milioni necessari li possiamo recuperare dagli sprechi della sanità»

18 luglio 2018
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CAGLIARI. Trenta milioni di euro l'anno per promuovere lo sport sardo: dagli impianti ai finanziamenti diretti alle Federazioni. Ma con anche con l’obiettivo di riportare in capo alla Regione le deleghe sulla salute nello sport, attribuite anni fa alle Province, e i contributi per l'acquisto delle attrezzature sportive. Lo prevede la proposta di legge, presentata dal gruppo del Partito dei Sardi in Consiglio regionale, primo firmatario Roberto Desini. C’è subito una particolarità: il finanziamento per lo sport sceso ad appena 8 milioni nella Finanziaria del 2018, era quasi tre volte tanto nel 2011, ritornerebbe – ha sottolineato Desini – «a garantire un sostegno reale a tutte le società che oggi, con enormi sacrifici personali dei dirigenti, riescono appena ad andare avanti». Per quanto riguarda la copertura finanziaria – ha aggiunto il Pds – «i 30 milioni necessari dobbiamo recuperarli dagli sprechi della sanità». I 37 articoli hanno come fondamenta due capisaldi: la promozione dello sport e gli interventi sugli impianti, cui sono destinati rispettivamente 13 e 17 milioni. Circa la metà del finanziamento per la promozione servirà a garantire la partecipazione delle società isolane ai campionati nazionali e quindi potranno essere utilizzati soprattutto per abbattere le spese sempre molto pesanti delle trasferte. Poi con 1,4 milioni è finanziata l'attività sportiva giovanile e 600mila euro sono invece destinati alla salute nello sport. Quanto all'impiantistica, il Pds ha fotografato la situazione esistente alla fine del 2017: la Sardegna ha in tutto una dotazione di 1.976 strutture e 3.214 impianti. Il censimento ha messo in evidenza però uno squilibrio territoriale: la provincia di Nuoro ha la minore percentuale di strutture, mentre il del Sud Sardegna ha la quota maggiore. «Con questa proposta – ha detto Desini – vogliamo riequilibrare il numero degli impianti, rendere attuale una buona legge che risale al 1999 e liberarla dalla burocrazia che, in questi anni, ha messo spesso in difficoltà le Federazioni». Infine, la proposta sembra ridimensionare il ruolo del Coni regionale: «Dobbiamo sostenere – ha concluso il Pds – le società e non chi si occupa di attività istituzionali seppure legate allo sport».

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