La Nuova Sardegna

«Forza Italia può rinascere partiamo dalle alleanze»

di Claudio Zoccheddu
«Forza Italia può rinascere partiamo dalle alleanze»

Il sindaco di Oristano: «Il centrodestra unito può vincere le Regionali»

23 luglio 2018
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ORISTANO. È uno degli ultimi “azzurri” ad essere stato premiato dai seggi. Andrea Lutzu, sindaco di Oristano, ha portato la sua coalizione al 65 per cento alle amministrative del 2016 consegnando agli annali del partito di Silvio Berlusconi una delle ultime vittorie schiaccianti registrate in terra sarda. Una dote che evidentemente lo ha convinto a scommettere sul futuro del suo partito, anche mettendo in campo una buona dose di ottimismo. Nonostante tutto. Perché se Oristano è ritornata a essere un feudo del centrodestra, il resto dell’isola sembra aver preso la strada delle stelle, intesa come quella che conduce al Movimento di Beppe Grillo.

Sindaco, secondo lei quali sono le prospettive di Forza Italia per le prossime elezioni regionali?

«Inizio col riferire quello che mi pare un ottimo segnale: giovedì tutti gli amministratori delle città capoluogo e tutti i parlamentari sono stati convocati a Roma da Silvio Berlusconi per un confronto. Mi sembra un’ottima ripartenza, fare fronte comune è l’unico modo per rinascere. Lo dico anche come osservatore non interessato direttamente perché non mi posso candidare».

Ma cosa deve Forza Italia per recuperare il consenso?

«Per ritornare in vetta dobbiamo stare tra la gente, anche a patto di sentire critiche e di prendere qualche pomodoro in faccia. Per capire quello che abbiamo sbagliato è necessario fare molta autocritica e ascoltare chi non la pensa come noi, chi si lamenta. E poi dobbiamo parlare di quello che interessa alla gente: il lavoro, per prima cosa, ma anche la continuità territoriale, giusto per citare due tra i temi più caldi. E se i parlamentari del centrodestra facessero un salto negli uffici dei servizi sociali dei Comuni si renderebbero conto della situazione che stiamo vivendo.

Ha qualche suggerimento sulla strategia da seguire?

«Certo, io sostengo l’unità del centrodestra. Non sono un rottamatore e tanto meno sono attaccato alla mia poltrona ma dopo la mia esperienza a Oristano, dove ci siamo presentati uniti e abbiamo portato a casa il 65 per cento dei voti, mi sono convinto che questa sia l’unica strada. Per unità intendo una colazione che comprende Forza Italia, Fratelli d’Italia, Lega, Psd’az e Riformatori. Ma anche Udc e Fortza Paris, se vorranno stare con noi».

Visto che si parla di elezioni regionali, ha in mente qualche candidato su cui scommettere?

«Più che un problema di nomi credo che sia necessario evitare l’autoreferenzialità, è uno dei motivi che ci ha fatto perdere consenso. E dico un’altra cosa, il nome del candito alle prossime regionali non deve essere necessariamente un prodotto di Forza Italia, piuttosto credo sia più importante che sia una persona capace il cui nome è condiviso dalla coalizione. Dobbiamo puntare sul cavallo migliore senza considerare le scuderia»

Potrebbe essere un giovane quindi. Il loro ruolo è stato fondamentale agli albori di Forza Italia, adesso che fine hanno fatto?

«In realtà sono ancora con noi, ne abbiamo tanti e molti sono amministratori validissimi. Non faccio nomi però, anche perché io sostengo che sia necessario un affiancamento con chi ha già fatto vedere di che pasta è fatto, a prescindere dall’età. Chi ha lavorato bene deve essere riconfermato e può essere un motivo di crescita anche per i giovani amministratori che sono tanti, tutti competenti e che con questo sistema potrebbero accendere una competitività molto produttiva anche dentro il nostro partito».

Parliamo degli avversari adesso. Le fanno paura?

«Onestamente penso che il centro destra possa vincere le regionali, a patto che si presenti unito. Lo dico perché non credo che il M5s possa ripetere gli stessi risultati delle politiche. Certo, può sempre succedere soprattutto se dovessero trovare un candidato forte ma sono un partito giovane che potrebbe cedere qualcosa. Il centrosinistra, invece, secondo me è molto in difficoltà e non credo che possa risollevarsi. Certo, anche in questo caso molto dipenderà dal nome che verrà scelto per la presidenza ma sono davvero convinto che il centrodestra possa avere un’altra occasione».

Dopo le dimissioni di Cappellacci Forza Italia è senza coordinatore regionale. Accetterebbe l’incarico?

«Sarebbe un onore ricevere una richiesta di questo tipo ma purtroppo sarei costretto a rifiutare. Faccio il sindaco e ma ho anche altri incarichi che non mi permetterebbero di affrontare un ruolo così importante. Possono comunque dare una mano in un altro modo soprattutto adesso che sarà necessario cercare voti».



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