La Nuova Sardegna

Facoltà di veterinaria: Sassari si conferma la migliore d’Italia

di Pinuccio Saba
Facoltà di veterinaria: Sassari si conferma la migliore d’Italia

Il dipartimento è ancora primo e stacca Padova di 12 punti Il direttore Sanna Passino: un successo di tutta la squadra

02 agosto 2018
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SASSARI. Il Dipartimento di Medicina veterinaria dell’università di Sassari conferma il primato nazionale nella “classifica” stilata dal Censis. Un risultato già ottenuto lo scorso anno, con pochissimi punti di vantaggio sulla seconda classificata. Quest’anno il divario con l’ateneo di Padova (seguito da Teramo) è invece salito a 12 punti.

Diretto dal professor Eraldo Sanna Passino, il Dipartimento di medicina veterinaria ha raggiunto il massimo punteggio (110), eccellendo in tutti gli indicatori presi in esame dal Censis per le università di media grandezza e cioè strutture, servizi erogati, livello di internazionalizzazione, capacità di comunicazione e progresso di carriera. Un risultato che, ovviamente, riempie di orgoglio Eraldo Sanna Passino, «orgoglio ma anche di responsabilità perché dobbiamo mantenere questi livelli di eccellenza, un livello che abbiano raggiunto grazie a un importante gioco di squadra».

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La “vecchia” facoltà di Veterinaria anche in passato veniva indicata come una delle migliori in Italia, una tradizione «che è anche un piccolo vantaggio per noi – ammette il direttore del Dipartimento –. E anche grazie a questi risultati ora abbiamo più posti a disposizione per le immatricolazioni, da 32 siamo passati a 40».

In tutta Italia sono 759 i posti disponibili in medicina veterinaria, ma le richieste, le domande di accesso ai test di ammissione sono più di ottomila. Un test sempre più impegnativo. «Vero – concorda il professor Sanna Passino – e anche per questa ragione cresce il numero dei candidati che provengono dai licei. Anzi, ormai sono la maggioranza assoluta. Come è preponderante la presenza delle studentesse (più brave e determinate dei ragazzi). L’unico aspetto negativo è che l’80 per cento degli studenti del nostro dipartimento non è sardo. E questo significa che, tranne qualche caso particolare, formiamo i nuovi medici veterinari e poi li vediamo andare via».

Anche la professione sta cambiando e la prova è nella “preferenza” degli studenti per i piccoli animali o d’affetto. E invece il compito dei medici veterinari è quello di vigilare anche sulla salute dell’uomo visto che i controlli, le certificazioni delle produzioni animale destinate all’alimentazione vengono effettuate proprio dai medici veterinari. E su questo argomento Eraldo Sanna Passino, che è a capo del Coordinamento dei direttori di Medicina veterinaria d’Italia, ha qualcosa da ridire. «Noi siamo fuori dal servizio sanitario nazionale – sottolinea – e anche quando ci fanno entrare non ci fanno toccare palla. Eppure il nostro lavoro tutela anche la salute dell’uomo».

Ma adesso si gode il risultato ottenuto dal suo dipartimento che ha guidato e condotto dal settimo al primo posto in classifica. Questo grazie anche «agli investimenti del passato su ospedale e attrezzature» ma senza dimenticare il già citato gioco di squadra, squadra che comprende tutte le componenti dell’ateneo, studenti compresi. Anzi, soprattutto loro. «Sono bravi, preparati e determinati. E i loro risultati sono frutto sì del loro impegno – conclude Eraldo Sanna Passino – ma anche di una scuola che vuole confermarsi un’eccellenza italiana».
 

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