La Nuova Sardegna

Inchiesta della capitaneria sul ticket per la spiaggia

di Serena Lullia
 Inchiesta della capitaneria sul ticket per la spiaggia

Si verificano la chiusura di una strada e il pagamento per passare sull’altra

10 agosto 2018
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INVIATA A SANTA TERESA. La Capitaneria apre un’ indagine sulle strade di accesso a Cala Spinosa. Per raggiungere la spiaggia gioiello della penisola di Capo Testa ci sono due strade. Almeno sulla carta. Una privata che attraversa un villaggio turistico da Guardia del Corsaro è sbarrata con un doppio cancello. L’altra, che passa attraverso il Sea Lounge, punto ristoro con concessione rilasciata su area privata, è aperta ma si deve pagare un ticket di 3 euro. Anche il Comune studia le carte per capire se le scelte dei privati siano legittime. Ma la prima riflessione arriva dalla Capitaneria di porto della Maddalena. Le strade di accesso al mare, anche se private, non possono essere chiuse. Il passaggio a piedi deve essere garantito e non può essere a pagamento.

Ticket con ricevuta. A metà mattina le strade di Capo Testa sono una distesa di lamiere bollenti. Trovare un parcheggio è la vera impresa della giornata. Le macchine invadono ogni centimetro di asfalto su entrambi i lati della carreggiata. Poco importa se in curva o in equilibrio su dislivelli anche di un metro. Tutti vogliono andare a Cala Spinosa. È lei la star del promontorio di Capo Testa. Anche se piccola, i granelli non siano di zucchero ma biondo-rossastri, ha di fronte uno specchio di mare che leva il fiato. Con tutte le tonalità tra il verde e l’azzurro. Il primo ingresso, da Guardia del Corsaro, non viene nemmeno preso in considerazione dai bagnanti. Tutti puntano dritto al sentiero di accesso che si raggiunge attraverso il Sea lounge, elegante punto ristoro arrampicato sulla scogliera. Un cartello comparso ieri mattina spiega: “Vi chiediamo un contributo di 3 euro per usufruire dei nostri servizi e non per l’accesso alla nostra proprietà. L’accesso pubblico alla spiaggia di Cala Spinosa è quello da Guardia del Corsaro”. Una manciata di passi sulla passerella di legno del bar-ristorante e si arriva a un tavolino con ombrellone azzurro. Una signorina chiede: “Quanti siete”. E in base alle presenze batte lo scontrino sul registratore di cassa. Tre euro a persona. La consegna della ricevuta per “servizi balneari” è il pass di accesso al percorso di pochi metri ricavato tra le rocce verso Cala Spinosa.

Spiaggia satura. Cala Spinosa a metà mattina è gonfia di bagnanti. Spalmati sulla sabbia o arrampicati sulle grandi rocce scure. Non ci sono servizi igienici, non ci sono contenitori per i rifiuti. Ed è su queste assenze che i gestori del Sea Lounge hanno “costruito” il contributo di 3 euro. Pagandolo si possono usare i servizi igienici del punto ristoro e consegnare le buste con i rifiuti accumulati durante la giornata al mare.

L’indagine. Ma per la Capitaneria, che per legge ha la competenza sul demanio di cui fanno parte le spiagge, operazioni di questo tipo sono contro la legge. «Sul caso di Cala Spinosa c’è un’indagine in corso – spiega Guido Avallone, capo servizio operativo della Capitaneria di porto della Maddalena –. Appena sarà chiusa comunicheremo i dettagli. Per ora posso dire che le strade di accesso alle spiagge non possono essere chiuse. Deve essere sempre garantito il passaggio a piedi, e che non può essere tassato».

Strade private o a uso pubblico. Per fare chiarezza sul caso di Cala Spinosa diventa fondamentale capire anche la natura delle strade di accesso alla spiaggia. Informazioni che passano dall’ufficio tecnico comunale. La legge le divide in private, pubbliche e private a uso pubblico, formula quest’ultima utilizzata dagli enti locali proprio in situazioni come quella di Cala Spinosa. «Il nostro dirigente è in ferie – spiega il sindaco Stefano Pisciottu –. Stiamo comunque facendo delle verifiche. A memoria, ma la certezza potrà arrivare solo nelle prossime ore, la strada da Guardia del Corsaro è privata. La concessione del Sea Lounge è su area privata. Ricordo però che quando la proprietà presentò la richiesta di autorizzazione al Comune per realizzare la struttura l’accesso fu individuato come pubblico. Ma prima di trarre conclusioni aspetto di vedere nel dettaglio le carte».

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