La Nuova Sardegna

La proposta del Wwf: daspo ambientale per i turisti-predoni in Sardegna

Pinna nobilis
Pinna nobilis

Escalation di "crimini": «i barbari che rubano la sabbia, pescano specie protette o fanno altri danni devono essere banditi dall'isola»

30 agosto 2018
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[[atex:gelocal:la-nuova-sardegna:cagliari:cronaca:1.17194246:gele.Finegil.StandardArticle2014v1:https://www.lanuovasardegna.it/cagliari/cronaca/2018/08/28/news/ruba-nacchera-di-mare-in-un-area-protetta-turista-rischia-il-carcere-1.17194246]]CAGLIARI. Come si fa negli stadi per i tifosi che non si sanno comportare bene: un bel Daspo e il turista «barbaro e predone» che ha rovinato l'ambiente non può più mettere piede in spiaggia. La proposta arriva dal Wwf Sardegna dopo l'escalation di 'crimini' perpetrati sui litorali e i fondali marini dell'Isola. L'ultimo - l'uccisione di una razza gravida davanti a centinaia di bagnanti sulla spiaggia di Cala Cipolla, un 'gioiellò della costa sud occidentale - ha fatto inorridire non solo gli animalisti, ma anche residenti e turisti. Un fatto preceduto da un 'furtò eclatante: il prelievo dall'area marina protetta di Villasimius di una nacchera di mare.

«Episodi di turismo esecrabile - attacca Carmelo Spada, delegato regionale Wwf - veri e propri 'crimini' contro il patrimonio naturale: chiediamo il massimo della sanzione amministrativa, ma ancor di più un daspo ambientale nei confronti di questi incivili perché vengano allontanati dalla Sardegna, auspicando che una simile tipologia di turista non metta più piede nell'isola».

[[atex:gelocal:la-nuova-sardegna:cagliari:cronaca:1.17197274:gele.Finegil.StandardArticle2014v1:https://www.lanuovasardegna.it/cagliari/cronaca/2018/08/29/news/fa-a-pezzi-una-razza-gravida-davanti-ai-bagnanti-e-li-minaccia-con-un-coltello-1.17197274]]

Per gli ultimi due episodi, l'associazione si costituirà parte civile negli eventuali processi. Sul caso di Villasimius, il Wwf ricorda che la Pinna nobilis (termine scientifico della nacchera di mare) è una specie protetta inserita negli allegati della Direttiva 92/43/CEE (Habitat) dell'Unione europea quale specie di interesse comunitario che richiede una protezione rigorosa. La sua raccolta è assolutamente vietata e può essere consentita per soli fini scientifici. Non solo.

«Il più grande bivalve del Mediterraneo è a rischio, perché - spiega Spada - potrebbe essere rimasto vittima di un patogeno che ne starebbe provocando una moria diffusa. Purtroppo il fenomeno è già stato riscontrato anche nei mari e nelle aree marine protette della Sardegna».

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