La Nuova Sardegna

Perizia su orologi e attrezzature

L’autopsia, la perizia sulle attrezzature, e l’esame dei due orologi computer che il corallaro portava addosso. Sono questi gli elementi che possono ricostruire con precisione cosa è accaduto,...

11 settembre 2018
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L’autopsia, la perizia sulle attrezzature, e l’esame dei due orologi computer che il corallaro portava addosso. Sono questi gli elementi che possono ricostruire con precisione cosa è accaduto, giovedì scorso, al sommozzatore Dino Robotti, 38 anni, algherese, morto nelle acque a largo di Capocaccio, dopo un’immersione alla ricerca del corallo.

L’autopsia potrà stabilire con precisione la causa della morte: se si tratta del classico malore, di una embolia, o della sindrome da azoto, che spesso tradisce i sub di profondità. Dino Robotti, dicono gli amici, aveva un fisico integro, era forte e pieno di energie, e non aveva mai accusato problemi di salute.

L’aria rimasta all’interno delle bombole, l’esame della corretta miscela e dosaggio di elio e azoto, lo stato degli erogatori, sono tutti elementi che serviranno a ricostruire la dinamica.

Gli orologi computer, invece, funzionano come delle scatole nere, che riportano tutti i dati tecnici dell’immersione: orari, profondità, spostamenti e via dicendo.

La data dei funerali del sub, infine, verrà fissata solo una volta eseguita l’autopsia.

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