La Nuova Sardegna

Tavolo del latte: nessun surplus per l’ovicaprino

Tavolo del latte: nessun surplus per l’ovicaprino

Clima di collaborazione nella filiera. L’assessore Caria: «Un gruppo ristretto preparerà la stagione»

14 settembre 2018
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CAGLIARI. Una tendenza alla collaborazione e al lavoro di squadra ha caratterizzato la riunione Tavolo del latte sul settore ovicaprino, convocato ieri dall’assessore dell’agricoltura, Pier Luigi Caria, con tutti i componenti della filiera. Una situazione inusuale per un ambiente storicamente litigioso. Presenti tutte le associazioni di categoria agricola e della cooperazione, le rappresentanze dei tre Consorzi di tutela dei pecorini Dop (Romano, Fiore e Sardo), il mondo del credito, i trasformatori privati e delle cooperative, l’Oilos, e i direttori generali di assessorato dell’agricoltura e delle agenzie Agris, Laore e Argea. E la ritrovata maturità e responsabilità nel voler superare le criticità mettendo da parte i personalismi lascia ben sperare.

«Dall’incontro – spiega l’assessore – arriva un messaggio forte e deciso contro quelli che, sbagliando, vorrebbero speculare sul comparto e quindi sul futuro di tanti lavoratori e delle loro famiglie. Siamo tutti uniti da un unico obiettivo: tutelare il prezzo del latte da speculazioni ignobili che spesso, alimentate da chiacchiericci o discutibili informazioni rilasciate pubblicamente o agli organi di stampa, mettono a rischio un precario equilibrio che per decine di migliaia di pastori può provocare danni economici gravissimi». Episodi che spesso hanno spinto i pastori, convinti di un pericolo imminente, ad accettare prezzi bassi.

Ora la Regione è infatti in possesso per la prima volta di dati certi sulla produzione di latte grazie all’obbligo per gli allevatori di allegare alla domanda le fatture del latte venduto nelle due ultime stagioni per ottenere il contributo straordinario di 13 euro a capo ovino o caprino. Speculazioni o voci incontrollate che parlavano di sovrapproduzione, condizionando al ribasso il prezzo, hanno minor campo libero e sappiamo che addirittura i litri dal 2016 al 2017 sono diminuiti da 332 a 317 milioni. Anzi, sarebbe opportuno che questa raccolta dati divenisse un obbligo in ogni caso.

«Riconosciuto ormai da tutti che non esiste alcuna sovrapproduzione di latte – dice Caria – bisogna mettersi subito al lavoro per regolamentare la trasformazione e la commercializzazione. Già dalla prossima settimana sarà operativo un gruppo ristretto di esperti e rappresentanti della filiera che, col supporto degli uffici dell’assessorato, lavoreranno sulla prossima stagione ormai alle porte. Abbiamo individuato la possibile debolezza del sistema e tutti insieme stiamo trovando le soluzioni per superarla. Il Tavolo tecnico darà inoltre un supporto in più all’avvio delle attività dell’Oilos, l’Organismo interprofessionale latte ovino sardo». Le debolezze sarebbero proprio inerenti alle errate scelte nella fase della trasformazione, ancora disorganizzata, e nella commercializzazione, oltre che nella mancata lettura dei gusti dei consumatori. (a.palm.)

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