La Nuova Sardegna

Santa Maria La Palma, prima volta in 60 anni

Santa Maria La Palma, prima volta in 60 anni

Peretto: «Dà soddisfazione vincere con un Cannonau come l’R Riserva, al pari di zone vocate»

29 settembre 2018
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ALGHERO. «In sessanta anni di storia non c’eravamo mia riusciti» gongola Mario Peretto, presidente della cantina Santa Maria La Palma. Con il suo Cannonau di Sardegna R Riserva del 2015 ha ottenuto un risultato di grande prestigio, il Tre Bicchieri della guida Vini d’Italia del Gambero Rosso. «Era qualcosa che stavamo inseguendo da tanto – ammette – e grazie alla scelta di tecnici enologi abbiamo compiuto passi avanti notevoli, cogliendo diversi successi. Ma questo, bisogna dirlo, è il più gradito di tutti».

Quanto contano questi premi nell’economia dell’azienda?

«Contano le vendite – precisa sorridendo – ma oltre alle risposte positive del mercato anche i riconoscimenti di esperti importanti hanno un grosso valore. Per noi che siamo principalmente produttori di Vermentino è una doppia soddisfazione vincere con un Cannonau al pari di zone vocate. I nostri soci ci stanno seguendo, la politica della qualità paga».

La Sardegna sempre più speso fa bella figura.

«La politica di miglioramento è ormai portata avanti da quasi tutti e la qualità dei vini sardi si sta imponendo in maniera importante – dice Peretto – Ci sono tecnici bravi, aziende (sia le private che le coop) che mostrano segnali di crescita. Ormai ci sono vini buoni in quasi tutto il pianeta e la strada è puntare sulla qualità e sul mantenimento delle caratterizzazioni tipiche del territorio, che non vanno snaturate».

Un piccolo bilancio?

«Produciamo circa 5 milioni di bottiglie – risponde il presidente – nonostante l’annata scorsa sia stata molto limitata per quanto riguarda la produzione. Ma col riposizionamento di prodotti e la maggior cura dell’immagine abbiamo un fatturato di circa 13 milioni di euro, che rappresenta una bella crescita se pensiamo che solo quattro anni fa eravamo a 9 milioni. E Il primo trimestre del nuovo bilancio è in segno positivo in doppia cifra, con incrementi costanti».

La vendemmia è alla fine.

«La immaginavamo migliore in termini quantitativi, invece è sotto la media. Piuttosto, temevamo che le piogge potessero aver peggiorato la qualità, invece risulta ottima, con i profumi tipici del territorio in evidenza».

Come è cambiata la vostra filosofia aziendale?

«Da diversi anni puntiamo su qualità, innovazione. E ricerca: sul Cannonau per esempio abbiamo fatto una indagine a livello molecolare avvalendoci di importanti istituti. E poi conta la diversificazione dei mercati, l’aumento della presenza nei canali dei ristoranti e delle enoteche, l’espansione in America ed Europa. E grande impulso stiamo ricevendo dal settore spumanti». Come Akenta: «Siamo partiti un po’ prudenti e scettici, ma una volta fatte le verifiche di qualità abbiamo trovato ottimi riscontri. E le poche migliaia di bottiglie vanno via in fretta, su prenotazione». (a.palm.)

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