La Nuova Sardegna

Precipitata nel dirupo dopo aver scattato una foto

di Giusy Ferreli
Precipitata nel dirupo dopo aver scattato una foto

Ritrovato il telefono della 34enne: era acceso e aveva la fotocamera inserita

01 ottobre 2018
3 MINUTI DI LETTURA





BAUNEI. La fotografia scattata dal telefonino di Antonella Coghe potrebbe raccontare la tragica verità sugli ultimi istanti di vita della giovane donna di 34 anni deceduta dopo un volo di diverse decine di metri nel Supramonte. Quando i carabinieri di Baunei, sabato mattina, hanno preso in consegna la salma della giovane di Nughedu Santa Vittoria morta sul colpo dopo essere precipitata da una parete rocciosa, assieme al suo zainetto c’era anche il cellulare. Il Huawei P20 della ragazza era miracolosamente intatto e, soprattutto, era ancora acceso con attivata la modalità fotocamera.

[[atex:gelocal:la-nuova-sardegna:nuoro:cronaca:1.17302497:gele.Finegil.StandardArticle2014v1:https://www.lanuovasardegna.it/nuoro/cronaca/2018/09/30/news/cade-e-muore-dalla-parete-del-supramonte-il-fratello-antonella-viveva-per-le-scalate-1.17302497]]

Nel telefonino, compagno inseparabile della tante escursioni fatte in giro per la Sardegna e per il Trentino Alto Adige, con le foto che venivano regolarmente postate sul profilo Facebook della donna, c’era una panoramica presa dall’alto di “S’iscala e ‘su tasaru”, sullo sfondo il mare smeraldino della costa orientale. La stessa splendida visuale che Antonella potrebbe aver ammirato prima della caduta di una sessantina di metri che le è costata la vita. Questa circostanza avvalorerebbe la tesi che la giovane donna, esperta arrampicatrice arrivata sul Supramonte in compagnia di Antonio Sedda, un altro grande appassionato di arrampicata, si sia sporta sul ciglio della parete per immortalare il panorama e che sia caduta nel vuoto. Il suo corpo è stato trovato dagli uomini del soccorso alpino e dall’equipe del 118 arrivati nel Supramonte a bordo di un elicottero, ormai privo di vita in un dirupo sotto la parete con tre dislivelli che porta a Bacu Mudaloru. Quando i soccorritori l’hanno ritrovata, il caschetto di protezione era sfondato e aveva lo zaino carico di attrezzatura in spalla. Dentro, oltre alle corde e ai moschettoni, c’erano un thermos d’acciaio con mezzo litro di caffè e mezza forma di formaggio senza lattosio. Le cause del decesso sono apparse chiare sin dai primi istanti, tanto che il sostituto procuratore di Lanusei, Nicola Giua Marassi, non ha disposto neanche l’autopsia.

La giovane donna era partita di buonora dal suo paese, in provincia di Oristano, e aveva raggiunto l’amico Antonio Sedda a Gavoi. Qui aveva lasciato la macchina e con il compagno di arrampicata si era diretta in Ogliastra.

A Baunei i due avevano fatto una breve sosta per la colazione in un bar e poi via verso il Supramonte, meta preferita di centinaia di appassionati. Parcheggiata la macchina a “Ololbitzi”, avevano poi proseguito a piedi sino a raggiungere lo scalone. E qui, in vetta alla parete rocciosa ritenuta pericolosa anche dalle guide locali, è avvenuta la tragedia. Sedda ha raccontato, prima in caserma ai carabinieri e poi ai familiari della ragazza, di essersi allontanato un attimo per dei bisogni corporali e di aver detto ad Antonella di prepararsi per la discesa. A quel punto ha sentito un rumore e, ritornato sul ciglio della parete rocciosa, non ha più visto la sua amica. Temendo il peggio, e visto che il telefonino non prendeva, ha deciso di risalire sino a Ololbitzi dove ha incontrato un pastore del luogo, Ignazio Patteri, esperto conoscitore della zona. È stato allora che Antonio Sedda è finalmente riuscito a dare l’allarme al soccorso alpino e al 118. I due, poi, sono poi ritornati a “S’iscala” per attendere l’arrivo dei soccorsi. Dal momento della chiamata è iniziata una vera e propria corsa contro il tempo. Un elicottero si è alzato in volo da Olbia e, grazie anche a un sofisticato sistema di geolocalizzazione, ha raggiunto il corpo della 34enne in un dirupo sottostante. Ma per lei non c’era più nulla da fare. Recuperata dall’elicottero e trasportata a Golgo, la salma di Antonella è stata ricomposta nel cimitero di Baunei.

©RIPRODUZIONE RISERVATA
 

In Primo Piano
L’inchiesta

Appalti per lo smaltimento di rifiuti, indagati tre pubblici ufficiali: perquisizioni anche a Sassari

Le nostre iniziative