La Nuova Sardegna

La banca del futuro sarà digitale e impersonale

La banca del futuro sarà digitale e impersonale

Nei Paesi avanzati i servizi finanziari sempre più controllati da chi detiene i dati dei potenziali clienti

21 ottobre 2018
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CAGLIARI. La banca del futuro, non tra venti anni, ma molto prima sarà poco più che una piattaforma multicanale digitalizzata, con un call-center efficientissimo, e pochissimi sportelli, solo per i clienti più tradizionali. In Sardegna, secondo gli esperti, causa età media popolazione e minor ricchezza il processo sarà più lento, ma comunque inarrestabile. I dati indicano infatti una riduzione continua del numero degli sportelli nell’isola, 568 al 2017, rispetto a 643 nel 2015. Meno sportelli e meno personale, ma servizi sempre più personalizzati dai parte delle nuove banche che si affacciano al mercato, con in dote non solo capitali ma un tesoro se possibile ancor più prezioso: la conoscenza dettagliata della vita finanziaria del cliente, dei suoi interessi e dei suoi punti deboli. Daniele Pelleri presidente di Swizzy Lab, l’azienda di Artigiancassa che offre tecnologie digitali agli artigiani, ha voluto ricordare quali saranno le banche di domani per noi e di oggi negli Usa (con una importante eccezione in Germania). «Pensiamo a Stripe, che oggi vale 20 miliardi di dollari, e lavora solo sui pagamenti digitalizzati, oppure a N26 banca solo digitale tedesca, che oggi ha 1 milione di clienti e cresce al ritmo di 2500 clienti al giorno, solo online. Loro consentono l’apertura di un conto dal cellulare in pochi minuti. E poi c’è Amazon che da poco ha deciso di dare credito alle piccole e medie imprese (per ora solo in Usa, Gb e Giappone), che conosce perfettamente i clienti perché sono gli stessi che vendono sulla piattaforma. In 24 ore eroga il credito con un taglio da 1000 a 750mila dollari; lo stesso con i ristoratori fa Just Eat, che come Amazon sa già tutto dei suoi potenziali clienti. Anche Facebook sta cominciando a testare pagamenti dalle sue app. Tra le altre megarealtà, in questo caso nel settore del crowfunding, c’è Kickstarter, che ha finanziato 150mila progetti con 4 miliardi di dollari e che dal 2015 è presente anche in Italia, e poi Wechat, cinesi, con 1 miliardo di utenti attivi al mese, con cui la Coop ha fatto un accordo per i pagamenti dei suoi prodotti in Cina. Da ultimo Tesla che non solo fa auto ma vende anche servizi finanziari ai suoi clienti»

Il futuro sarà digitale anche in Sardegna? Ci vorrà del tempo, ma prima o poi algoritmi e piattaforme digitali arriveranno in massa anche qui. (g.cen.)

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