La Nuova Sardegna

Bruno: via al referendum per salvare la quattro corsie

di Gian Mario Sias
Bruno: via al referendum per salvare la quattro corsie

Iniziativa del sindaco dopo lo stop da Roma al completamento dell’arteria «Incompatibile con il Ppr? Non è vero. Ora diamo la parola ai cittadini»

17 novembre 2018
3 MINUTI DI LETTURA





ALGHERO. Per Mario Bruno è la “Tav sarda” e rischia di rimanere incompiuta per una questione ideologica, senza tener conto dell’importanza di un’opera ritenuta fondamentale per lo sviluppo del territorio. Per smontare le certezze del governo e dei ministeri a trazione pentastellata, il sindaco di Alghero chiede che a parlare siano i cittadini del Nord Ovest Sardegna. Niente manifestazioni, sit-in o flash mob: ci vuole un referendum. «Saranno i cittadini di Alghero a esprimersi sulla volontà di portare a compimento la quattro corsie tra Sassari e Alghero», è la dichiarazione di guerra rivolta al governo per ribadire l’intenzione di promuovere una consultazione popolare dopo l’inatteso aut-aut arrivato da Roma. Nella riunione della commissione per la Valutazione di impatto ambientale è emersa la volontà degli uffici ministeriali di consentire solo la realizzazione di una strada a due corsie per l’ultimo lotto della Sassari-Alghero, che va dalla cantoniera di Rudas al centro abitato di Alghero e al quale dovrebbe connettersi la “bretella” per l’aeroporto. Avantieri è emerso che Anas considera l’ipotesi impercorribile: due corsie non corrisponderebbero agli standard indicati dai dati sui flussi di traffico. Per la Regione l’obiezione secondo cui la quattro corsie è incompatibile col Ppr è infondata. Per il sindaco quella strada è fondamentale e non si può tornare indietro. «Assistiamo al sostanziale declassamento del progetto da parte dei ministeri dell’Ambiente e dei Beni culturali, ma a questo punto sentiamo cosa pensano i cittadini», avverte. Ha in mente un referendum consultivo. «Se gli altri Comuni del Nord Ovest Sardegna lo ritenessero opportuno, potrebbe essere esteso a tutti i cittadini della Rete metropolitana». «Da quattro anni l’Anas corregge e adegua i progetti alle caratteristiche del territorio – precisa – proprio ora che il Cipe si accinge all’approvazione definitiva dell’opera si rischia di gravare pesantemente sulle legittime ambizioni di crescita del territorio». Nicola Sanna prende posizione a nome della Rete metropolitana del Nord Sardegna. «La Sassari-Alghero è strategica per il territorio, l’ultimo tratto deve essere a quattro corsie – dice il sindaco di Sassari – l’assemblea si riunirà martedì prossimo a palazzo Ducale e presenterà le proprie contro-osservazioni». Certo è che «il progetto originario aveva già ottenuto la valutazione positiva – aggiunge – perciò le argomentazioni ministeriali sembrano fondare su una presa di posizione ideologica a opera del nuovo governo». Non la pensa così il vicecapogruppo di Forza Italia in consiglio regionale, Marco Tedde. «Basta con le frottole, le cortine fumogene e la propaganda», è la tirata d’orecchie rivolta anzitutto a Mario Bruno, ma non solo. «Ci si muova, a dicembre si rischia di perdere le risorse del “Decreto sblocca Italia” – prosegue Tedde – occorre essere seri, Bruno sa molto bene che l’ostacolo è il Ppr di Soru, sostenuto con forza da lui». Dello stesso avviso Marco Di Gangi, presidente di Azione Alghero e vicecoordinatore regionale di Energie per l’Italia. «Siamo al surreale, lo stop al completamento della quattro corsie dipende dal Ppr voluto da Soru e da Progetto Sardegna, il cui capogruppo era Mario Bruno». Secondo Di Gangi «la tardiva presa di coscienza del sindaco è sconcertante». Per Alberto Zanetti, segretario cittadino dei Riformatori, «è difficile comprendere perché il tratto più trafficato della Sassari-Alghero debba essere ristretto a due corsie». Tra l’altro, chiosa Zanetti, «stiamo parlando di un’ opera in lista d’attesa da una trentina di anni».

In Primo Piano
L’allarme

Balneari, caos bandi per le 573 concessioni in Sardegna

di Claudio Zoccheddu
Le nostre iniziative