La Nuova Sardegna

Nizzi: Forza Italia è viva quando arriverà Silvio ci sarà un altro pienone

di Marco Bittau
Nizzi: Forza Italia è viva quando arriverà Silvio ci sarà un altro pienone

Il sindaco di Olbia sulla grande folla per il leader leghista: «C’era tutto il centrodestra, la partita si gioca sui candidati»

24 novembre 2018
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OLBIA. A vedere quel salone stracolmo di gente festante uno legittimamente pensa: Matteo Salvini, l’alleato cannibale, si sta mangiando a bocconi grossi quel che resta di Forza Italia a Olbia e in Gallura. Cioè casa e ambasciata di Silvio Berlusconi in Sardegna. «Ma non è così – dice subito Settimo Nizzi, sindaco di Olbia e uomo di peso in Forza Italia e nel centrodestra regionale – nessuno ruba la scena a casa nostra. Salvini è un leader nazionale e un ministro, per vederlo e ascoltarlo si è radunato tutto il centrodestra e naturalmente anche Forza Italia. Corriamo insieme alle prossime elezioni regionali. E vedrete un altro pienone quando in campagna elettorale arriverà a Olbia Silvio Berlusconi».

Sindaco, perché Salvini ha scelto proprio Olbia per mostrare i muscoli. Una sfida?

«E a noi piacciono le sfide. Ci fa solo piacere avere un alleato forte per vincere le elezioni. Ma non è vero che la Lega sta cannibalizzando Forza Italia. Alla Stazione marittima l’altro ieri c’erano tantissimi nostri amministratori ed elettori, a cominciare dal consigliere regionale Giuseppe Fasolino. È chiaro che di fronte a un leader nazionale c’è sempre una platea enorme, altra cosa sarà quando ciascun partito presenterà i suoi candidati nel territorio. È lì che si gioca la partita che conta».

Lei non c’era?

«Ho fatto il mio dovere istituzionale di sindaco: sono andato in aeroporto ad accogliere il ministro dell’Interno».

Insomma, Forza Italia è in salute o no?

«Noi siamo forti e credibili, abbiamo le idee chiare e possiamo contare su uomini che sanno ben amministrare la cosa pubblica. Non aspettiamo nessuno che venga da fuori a dettare legge a casa nostra».

Ma non stavate litigando sul candidato presidente?

«Abbiamo ricompattato il partito su tutti i fronti. Certo, siamo più felici se il candidato presidente è espresso da Forza Italia, ma se i vertici nazionali decidono diversamente noi non ci tiriamo indietro».

Vuol dire quindi che il bagno di folla per Matteo Salvini a Olbia è la sintesi del centrodestra unito?

«Sì, la nostra coalizione è solida e vuole vincere le elezioni per stravolgere l’attuale governo della Sardegna. Vogliamo cancellare il piano paesaggistico eredità di Renato Soru e vogliamo risolvere una volta per tutte il problema dei trasporti, con leggi chiare che permettano di uscire dall’equivoco degli imprenditori privati, compagnie aeree o di navigazione, che devono farsi carico di oneri che affonderebbero qualunque azienda. Deve intervenire lo Stato oppure si portino in Sardegna altre compagnie interessate».

L’alleato Salvini però a Roma è un avversario.

«Assolutamente sì, ma nel dna della Lega ci sono valori che sono patrimonio di tutto il centrodestra. La riduzione vera della tassazione, e soprattutto la sicurezza. Senza con questo voler fare gli sceriffi a tutti i costi. Noi siamo per la solidarietà, ma credo che oggi si sia superato il limite. Non è possibile accogliere tutti e, soprattutto, nessuno può venire a comandare a casa nostra».

La Sardegna laboratorio politico per il centrodestra in proiezione nazionale?

«Nell’isola si è ricomposto quel quadro politico che invece è venuto meno a Roma. Il giudizio sul Governo è negativo, con un presidente del Consiglio dei ministri, signor nessuno, che parla solo quando lo autorizzano Salvini e Di Maio. E poi il braccio di ferro con la Commissione europea che sta minando la competitività del Paese. Non sono contrario alle prove di forza, anzi mi piacciono, ma le regole della casa comune vanno sempre rispettate».

@marcobittau. ©RIPRODUZIONE RISERVATA



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