La Nuova Sardegna

Strade ko e ponti insicuri: in Sardegna a rischio alluvione 1 su 5

Strade ko e ponti insicuri: in Sardegna a rischio alluvione 1 su 5

Report della Cna: il 4,2 per cento dei viadotti dell'isola esposto al pericolo di frane

14 dicembre 2018
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SASSARI. Strade e ponti più fragili, più esposti alle conseguenze di frane e alluvioni. L’isola va in controtendenza: nonostante sia caratterizzata da un grado di rischio idrogeologico in linea con la media delle regioni del Sud e inferiore alle medie nazionali, paga a causa di una rete infrastrutturale non all’altezza, dunque sulla carta non in grado di resistere di fronte a eventi climatici di forte intensità. In particolare, la percentuale di ponti pericolosi è più alta della media nazionale: il 19 per cento, pari a 55 chilometri di percorrenza, risulta a medio-alto rischio alluvionale. Situazione molto grave anche per quanto riguarda il rischio frane: la percentuale di ponti «pericolosi» risulta superiore alle medie nazionali, con il 4,2% dei 287 chilometri totali in una situazione considerata allarmante, a fronte del 2,8% nelle regioni del Sud e il 3,1% della media nazionale

A mettere in fila dati e percentuali è il dossier curato dalla Cna Sardegna. Lo studio - che utilizza la cartografia aggiornata intersecando la rete infrastrutturale (strade e ponti) con la mappa del rischio idrogeologico fornita dall'Ispra - evidenzia che circa 1.900 chilometri di strade, il 5,2% dei 37 mila chilometri che compongono la rete stradale isolana, ricadono su aree a rischio idrogeologico medio-alto. «Gli eventi calamitosi che si sono verificati negli ultimi tempi e la risposta inefficace della rete infrastrutturale regionale e nazionale, rappresentano solo l'avvisaglia di quanto potrebbe succedere nei prossimi anni», commentano Francesco Porcu e Antonello Mascia, rispettivamente segretario regionale Cna Sardegna e presidente di Cna Costruzioni. Sotto accusa c’è la scarsa manutenzione delle infrastrutture, per questo esposte a un elevato livello di rischio. Dice Porcu: «È un problema enorme che riguarda l’intero territorio nazionale. I fondi per le manutenzioni sono insufficienti, solo in Sardegna mancano all’appello 500 milioni per i Comuni. È chiaro che l'aumento della frequenza di eventi climatici di elevata intensità espone maggiormente i territori dove c’è scarsa attenzione verso lo stato di salute delle infrastrutture. È necessario effettuare frequenti monitoraggi e intervenire con la manutenzione dove necessario». Per questo la Cna nelle prossime settimane avvierà una mappatura zona per zona con la schedatura delle aree più critiche in cui si trovano ponti e infrastrutture viarie particolarmente fragili: «Proveremo a fare una analisi dello stato conservativo – dice Francesco Porcu – e valutare gli interventi necessari».

Secondo i dati dell’Ispra, base di partenza del dossier della Cna, la percentuale di superficie regionale interessata da un rischio alluvionale medio-alto (ovvero con una alta probabilità che nell’arco del prossimo secoli si verifichi un grave evento alluvionale) è pari al 3,6%: 857 dei circa 24 mila chilometri quadrati che corrispondono alla superficie dell’isola. Si tratta di una percentuale inferiore rispetto alla media nazionale (5,4%), ma in linea con quella delle regioni del Sud del Paese. Più elevata la quota di superficie regionale classificata ad elevato rischio frana: il 5%, ovvero circa 1.200 chilometri quadrati. (si. sa.)

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