La Nuova Sardegna

Sassari, pillola non indicata se il paziente è di “razza” nera

Sassari, pillola non indicata se il paziente è di “razza” nera

Nel foglietto illustrativo appare l’insolita distinzione. Il farmacologo: più corretto parlare di gruppi etnici

16 dicembre 2018
2 MINUTI DI LETTURA





SASSARI. Quando leggendo il foglietto illustrativo è arrivato alla voce “avvertenze e interazioni”, ha fatto un balzo sulla sedia. Anche la sua pressione, probabilmente, è schizzata di fronte alla dicitura “pazienti di razza nera”. Razza, non etnia, gruppo etnico, pelle scura. Il signor Antonio, che quel farmaco lo assume proprio per tenere a bada la pressione, ha provato una sgradevolissima sensazione: Che racconta così: «Mi è stato prescritto un farmaco probabilmente razzista. Tra le varie avvertenze si legge testualmente questo. “Pazienti di razza nera. Come con altri medicinali simili, l’effetto di riduzione della pressione arteriosa è, in qualche modo, ridotti nei pazienti di razza nera”. Non nascondo – spiega Antonio, di essere rimasto allibito e amareggiato nel leggere tale affermazione: che io sappia è stato appurato scientificamente che le razze non esistono». A smontare il concetto è stato il genetista Luca Cavalli Sforza, recentemente scomparso, che ha spiegato perché si debba parlare di un’unica razza, quella umana. «Per questo – prosegue Antonio – mi domando su quali basi scientifiche il farmaco sia stato testato su persone di “razza” bianca e “razza” nera dal momento che le razze non esistono».

Il signor Antonio si rivolge all’Agenzia italiana del farmaco invitando i responsabili a prendere provvedimenti nei confronti dell’azienda produttrice, così che apporti le dovute correzioni e magari chieda pubblicamente scusa a tutti i potenziali pazienti di pelle, non razza, nera». Il farmaco in questione si chiama Olpress e appartiene al gruppo di medicinali chiamati antagonisti recettoriali dell'angiotensina II: riducono la pressione arteriosa rilasciando i vasi sanguigni. È prodotto e distribuito da Malesci, istituto farmacologico con sede a Bagno a Ripoli (Firenze).

Perplesso sulla espressione “razza” il farmacologo Marco Diana, professore di farmacologia al Dipartimento di chimica e farmacia dell’Università di Sassari: «È risaputo che vi sono differenze enzimatiche tra persone di etnia diversa in base alle quali alcuni farmaci possono provocare reazioni diverse. Per questo è corretto avvertire i pazienti con le informazioni nel foglietto illustrativo. Devo confessare però che non mai capitato di trovarmi di fronte all’espressione “pazienti di pelle nera”, alla quale è preferibile quella di “etnia”. Credo che la casa farmaceutica abbia commesso una leggerezza, da evitare soprattutto in un momento politico delicato come quello attuale». (si. sa.)
 

In Primo Piano
Elezioni comunali 

Ad Alghero prove in corso di campo larghissimo, ma i pentastellati frenano

Le nostre iniziative