La Nuova Sardegna

Pisano: subisco attacchi quotidiani dal Psd’Az

Pisano: subisco attacchi quotidiani dal Psd’Az

La magistrata candidata governatrice: ho querelato chi ha detto che sono legata al clan Casamonica

18 dicembre 2018
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SASSARI. Ines Pisano prosegue la sua marcia verso la conquista del palazzo della Regione. La magistrata di Bosa a capo di una lista civica, con una forte connotazione femminile e senza colori di partito, si sente però nel mirino del Psd’Az. «Io trovo una cosa molto scorretta che l’avversario politico venga attaccato non sui contenuti ma con la denigrazione». L’ultimo a mandare su tutte le furie la Pisano è stato Antonio Moro, presidente del Psd’Az, che in una intervista alla Nuova ha detto che si è presentata come candidata della Lega e ora ha l’appoggio solo della Destra di Alemanno. «Io non ho mai detto di appartenere alla Lega, e non appartengo a nessun partito. Il movimento sovranista di Alemanno, è vero, ha detto che mi apprezza, come segretamente hanno fatto tanti altri. Non accetto che una persona che sta decidendo di fare politica venga svilita in questo modo. Sono vittima di una campagna quotidiana del partito di Moro, ho presentato anche querela nei confronti di esponenti che mi hanno definita velina rimbalzata da Berlusconi o addirittura legata al clan dei Casamonica. Questo non è fare politica. Sono esterrefatta. Da uno come Moro, giornalista, capo ufficio stampa del Consiglio regionale, mi aspetterei un altro tipo di approccio. Per questo ho presentato un esposto alla presidenza della Regione. Io non parlo mai degli altri, neanche quando vengo provocata. Ognuno ha il suo programma e saranno i sardi a decidere chi votare».

Messa da parte la questione Psd’Az, Pisano dice di volersi concentrare solo sulla campagna elettorale. «Io sto andando avanti, anche su Facebook il mio gruppo è cresciuto tantissimo. Persone che si stanno immedesimando nel mio progetto. Di certo non saranno i tentativi di intimidazione a fermarmi. Sto lavorando alla lista, ho già individuato i candidati, ci saranno anche delusi di altre esperienze politiche, e le capoliste saranno tutte donne che hanno la mia stessa visione della politica e della Sardegna. Noi vogliamo fare e non criticare gli altri». (al.pi.)

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