La Nuova Sardegna

Pelù e l’acquisto delle dune: il regalo di Natale più bello

di Silvia Sanna
Pelù e l’acquisto delle dune: il regalo di Natale più bello

Il leader dei Litfiba sposa l’iniziativa del Grig: prendiamo esempio dai sardi

21 dicembre 2018
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SASSARI. Non importa che siano in Sardegna, in Puglia o nella sua Toscana: quello che conta è l’esempio «perché abbiamo tutti lo stesso futuro». Un futuro che lui immagina libero dal cemento, aperto, rispettoso della natura e dei suoi spazi. Come a Chia, dove è giusto salvare le dune da possibili speculazioni edilizie e tutelare la bellezza e verginità della spiaggia. Piero Pelù sposa l’iniziativa ambientalista e invita tutti a sostenerla: «Il regalo di Natale più bello ai nostri figli? 4 ettari di spiaggia sarda (nella splendida Chia) comprato dal «Gruppo di intervento giuridico» per proteggerlo dal cemento e dalla speculazione edilizia».

Il post su Facebook e il tweet del leader dei Litfiba in un attimo sono virali: pioggia di commenti, di grazie, di condivisioni. Sono soprattutto sardi ad apprezzare le sue parole ma non mancano quelli che in Sardegna sono venuti o vengono solo in vacanza. E ricordano al rocker che nell’isola non c’è solo Chia a meritare attenzione: anche altre zone, come la Costa Smeralda dovrebbe essere tutelata perché è già stat «invasa dal cemento».

«Colpe di scelte sbagliate negli Anni 60 e 70», dice Piero Pelù, che poi aggiunge: «Prendiamo tutti esempio dai sardi». È un amore grande il suo e ribadito spesso: più volte il cantante ha detto di considerare la Sardegna la sua seconda terra subito dopo la Toscana: «Ho iniziato ad amarla sin da quando avevo 8 anni – raccontò un anno fa alla Nuova – da quando da bambino andavo con la mia famiglia a trovare uno zio a Castelsardo».

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Negli anni il rapporto speciale si è cementato grazie alla musica e e alle amicizie. Su tutte quella con Andrea Parodi, l’ex cantante dei Tazenda scomparso nel 2006. Piero Pelù ha sempre preferito la Sardegna più “autentica”, meno commerciale e più tradizionale. Soprattutto, libera dal cemento. «La natura è il più grande investimento, grazie ai sardi che hanno pensato a noi». Ora grazie alle sue parole l’iniziativa dei Grig conquista nuova popolarità.

Due giorni fa il Gruppo di intervento giuridico guidato da Stefano Deliperi è uscito allo scoperto con un annuncio che subito ha fatto discutere: la firma di un contratto preliminare da 100mila euro per l’acquisto di 4 ettari di dune a Su Giudeu, sulla costa di Chia. Già versata una caparra di trentamila euro, gli ambientalisti sono certi di chiudere la partita in poche settimane, grazie alle sottoscrizioni «che arriveranno numerose». L’interesse c’è, le prime quote sono state versate sul conto corrente postale indicato o attraverso bonifico bancario. Ora, con un testimonial d’eccezione come Piero Pelù, è scontato che le adesioni aumenteranno perché la vicenda avrà una diffusione amplissima. L’obiettivo è salvare quella fetta di paradiso dalla speculazione, dice Deliperi , sicuro dell’interesse mostrato da alcuni imprenditori internazionali verso i lotti in vendita fronte mare. «Quei tesori devono restare pubblici, aperti alla disponibilità di tutti. Stanno rastrellando terreni dappertutto, fermiamo il nuovo scippo il prima possibile».

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Una iniziativa considerata urgente e doverosa, nonostante la sindaca di Domus De Maria Maria Concetta Spada getti acqua sul fuoco: «Prima dei privati ci siamo noi a tutelare quell’area – ha detto commentando la decisione degli ambientalisti appresa dalla stampa –. Non ne sapevo nulla, ma ricordo che la fascia costiera oltre che demaniale è protagonista di diversi progetti di tutela». Su quell’area per esempio c’è il piano Providune da due milioni di euro di fondi comunitari. Il pubblico è presente, assicura la sindaca, e ha a cuore la tutela «di un bene identitario». Garanzie che non tranquilizzano gli ambientalisti che fanno un appello ai sardi e non solo. Perché «abbiamo tutti lo stesso futuro – dice Piero Pelù – e dai sardi dobbiamo prendere esempio».
 

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