La Nuova Sardegna

Pesca sarda sostenibile arriva il “Miglio zero”

di Antonello Palmas
 Pesca sarda sostenibile arriva il “Miglio zero”

L’idea è spingere le imprese del mare verso l’utilizzo di materiali biodegradabili Importato l’80% del pesce consumato: si punta sul locale, stagionale e certificato

03 ottobre 2019
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SASSARI. L’obiettivo è creare una nuova consapevolezza sull’uso della risorsa mare, coinvolgendo sia chi ci vive che il consumatore verso l’esigenza di una pesca sostenibile e “a miglio zero” certificata (con un evidente riferimento al chilometro zero di Campagna amica) e puntando sull’acquisto di prodotti stagionali e locali. A entrambe le categorie è rivolto il progetto il progetto di Coldiretti impresa pesca “Miglio zero”, basato sulle linee guida dell’Ue e all’interno del programma nazionale triennale della pesca 2017-2019.

Da una parte si mira a far conseguire alle imprese ittiche, ai consorzi e alle cooperative la certificazione per l’adozione di buone pratiche nella gestione sostenibile dello smaltimento dei rifiuti, favorendo quindi l’utilizzo di materiali biodegradabili, ad esempio con l'utilizzo di confezioni e cassette per i pesci con materiali compostabili, mettendo al bando il polistirolo. Dall'altro a trasmettere ai consumatori l’importanza dei prodotti ittici certificati e sostenibili, spingendoli a contribuire all’economia di un settore che spesso soffre la concorrenza sleale del pescato proveniente da lontano.

«Nell'Isola importiamo oltre l'80% dei prodotti ittici che mangiamo e pochi consumatori sono consci di questo» spiega Mauro Manca, responsabile di Impresa pesca Coldiretti Sardegna, parlando di un settore che vive «una situazione molto critica perché mancano una cabina di regia e scelte di indirizzo». Per questo – afferma – « occorre continuare in maniera più incisiva così come per l’agricoltura, a trasmettere l’importanza del consumo di prodotti a miglio zero: in gioco c’è l’economia del comparto e si favorisce il rispetto dell’ambiente perché si importano meno prodotti da altre realtà». Operazione che ha già dato buoni frutti nelle campagne, mentre nel settore pesca si è ancora indietro al riguardo.

Fondamentale informare i produttori sui materiali biodegradabili, premiare le aziende che rispettano gli equilibri ambientali, ma soprattutto «occorre continuare con la sensibilizzazione dei cittadini – spiega Luca Saba, direttore di Coldiretti Sardegna – fruitori finali che sanno bene quanto è importante l’acquisto diretto dal produttore e il confronto con lui». La parte finale del progetto prevede la promozione del prodotto attraverso una ricetta preparata da un agrichef, dove l’accostamento tra pesce locale e verdure di stagione completa un ciclo virtuoso.

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