La Nuova Sardegna

Proporzionale sarda «contro i poteri forti»

di Luciano Onnis
Proporzionale sarda «contro i poteri forti»

Tra i punti cardine il collegio unico regionale e addio al voto disgiunto Devias, Liberu: «Il sistema attuale non rispetta la democraticità del voto» 

06 ottobre 2019
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CAGLIARI. «Diecimila firme per cambiare una legge elettorale che non rispetta la democraticità del voto e serve solo per accontentare i baronati locali»: lo ha detto Pier Franco Devias, leader del movimento indipendentista Liberu, nella presentazione e spiegazione della “Proporzionale sarda” ieri mattina a Cagliari. Una proposta di iniziativa popolare che «vede per la prima volta nascere una legge elettorale dal basso (gli elettori) e non nelle stanze dei partiti politici».

Quattordici i punti del sistema elettorale predisposto dal team di Liberu – con Devias gli esperti di ingegneria matematica come Giulia Lai e Cesare Contu che lo hanno affiancato nella presentazione – fra cui alcuni possono essere considerati elementi cardine: abolizione della soglia di sbarramento e del voto disgiunto, collegio unico regionale, proporzionale puro di attribuzione dei seggi, rappresentanza di genere garantita al 50 per cento, premio di maggioranza al 34 per cento anziché del 25 come l’attuale. Alla lista che dovesse raggiungerlo verrebbero assegnati 32 seggi, compreso quello del presidente.

A breve inizierà la raccolta delle 10mila firme con banchetti in strada e nelle piazze, iniziative informative nei diversi territori regionali. Ci sono sei mesi di tempo per raccoglierle, dopo di che sarà la commissione consiliare regionale ad esaminarla e poi portarla in Consiglio per il voto. «Questa nostra proposta di legge, che abbiamo denominato “Proporzionale sarda” – ha spiegato Devias –, è la prima nella storia dell’Autonomia che nasce da una iniziativa popolare. Pensiamo che sia giunto il momento di far diventare protagonista il popolo sardo. La legge elettorale attuale, considerata da tutti antidemocratica, è ingiusta e non rappresentativa della società reale. I partiti più forti l’avevano costruita per impedire agli avversari (in tal caso il Movimento Cinque stelle) di esprimere un presidente e soprattutto impedire ai partiti indipendentisti di entrare in Consiglio».

A illustrare gli aspetti tecnicistici di “Proporzionale sarda” hanno provveduto Giulia Lai e Cesare Contu lasciando a Pier Franco Devias la parte politica del progetto elettorale. «Proponiamo il collegio unico regionale – ha precisato Lai – in cui deve essere garantita la presenza dei territori», mentre Contu ha aggiunto che «è nostro obiettivo dare peso al voto espresso dalla gente comune». Battaglia quindi a un sistema che i partiti maggiori hanno voluto «per esercitare il loro potere baronale» e «a sostegno del clientelismo territoriale attraverso il voto disgiunto».

Per chiudere l'appello del leader di Liberu: «Chiediamo a sindaci, segretari comunali e figure preposte di dare il loro contributo a una proposta di vera democrazia – dice Devias – al di là di qualunque appartenenza politica, per aiutarci ad arrivare a quota 10mila, mettendosi a disposizione attraverso l’autenticazione delle firme».

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