La Nuova Sardegna

All’ospedale di Lanusei reparto chiuso nel weekend

di Giusy Ferreli
All’ospedale di Lanusei reparto chiuso nel weekend

Ortopedia funziona solo dal lunedì al venerdì per mancanza di personale

08 ottobre 2019
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LANUSEI. Dal lunedì al venerdì il reparto di ortopedia e traumatologia dell’ospedale di Lanusei rimarrà aperto, sabato e domenica chiuderà i battenti per mancanza di personale. Se poi i pazienti verranno trasferiti la sera del venerdì e riportati in corsia la mattina del lunedì, e quindi rimpallati da un angolo all’altro della Sardegna, ancora non è dato sapere. È questo il paradossale scenario che si prefigura da qui ai prossimi giorni per il reparto del Nostra signora della Mercede se non si dovessero trovare a tamburo battente gli ortopedici necessari a far ripartire il servizio.

La direzione sanitaria del presidio, che da mesi sta facendo i salti mortali per garantire le attività in corsia e in sala operatoria, ha ammesso di non avere i numeri necessari a coprire i turni notturni nel weekend. Il caso del reparto, chiuso per ben tre volte nel giro di cinque mesi, passerà agli annali come una farsa consumata sulla pelle dei pazienti ogliastrini. La prima sospensione risale a maggio, un’altra è di agosto. E ora quest’ultima interruzione che, dopo le rassicurazioni dei vertici regionali, l’assessore alla Sanità Mario Nieddu e il presidente della sesta commissione Domenico Gallus (la posizione dell’Ats, che sta espletando le procedure del concorso regionale per ortopedici, invece non è pervenuta), ha il sapore della beffa. Il problema, sfortunatamente per i pazienti di un territorio marginale, non riguarda solo gli ortopedici ma anche altre reparti: la direzione della Assl di Lanusei è alla ricerca disperata di chirurghi e anestesisti per evitare che altri due importanti servizi facciano la stessa fine di ortopedia decretando di fatto la morte dell’ospedale ogliastrino. Nel caso della chirurgia una mano di aiuto sta arrivando dagli specialisti dell’azienda ospedaliera universitaria di Sassari che in regime di convenzione operano a Lanusei ma anche in questo caso si tratta di un intervento tampone. E in tutto questa incertezza i rappresentanti del territorio più che appelli, e minacce, non possono fare. Nelle ultime ore, il sindaco di Lanusei Davide Burchi ha contattato i suoi colleghi per valutare la possibilità di indire un’altra manifestazione di piazza come quella che in primavera, in occasione della prima chiusura di ortopedia, riversò sulle strade del comune ogliastrino 5mila persone imbufalite. Nel frattempo si è rivolto, ancora una volta, ai piani alti della politica regionale. «Ho chiesto all’assessore regionale alla Sanità di fare il possibile per far arrivare in Ogliastra gli ortopedici» dice l’amministratore comunale che insiste sul concorso indetto da Ats. «Capisco i tempi necessari per perfezionare le procedure concorsuali da parte dell’azienda unica ma credo che si sia raggiunto il limite» tuona il primo cittadino che cela a stento l’irritazione. La stessa rabbia serpeggia tra gli attivisti del comitato «Tutti uniti per l’ospedale ogliastrino» che ieri si sono precipitati in ospedale per avere notizie dirette dai dirigenti del Nostra signora della Mercede. «Siamo al fianco di tutti gli operatori sanitari che, in trincea, provano a ripartire per non chiudere definitivamente. Tuttavia - commenta il portavoce del sodalizio Bruno Piras - questa situazione non potrà andare avanti all’infinito». Nel colloquio con Luigi Ferrai, medico della direzione del presidio ospedaliero e con il sindaco i cittadini hanno appreso che l'assessore ha assicurato a Burchi che, a breve, verranno coperti tutti i turni e ci sarà anche un primario facente funzioni. Sulla scorta di questi impegni il comitato ha deciso di pazientare ancora questa settimana. «Dopo di che – conclude Piras - si scenderà in piazza. E ci sarà tutta l'Ogliastra». La terza chiusura di un reparto vitale per l’assistenza sanitaria sul territorio ha sancito il fallimento della politica sanitaria. Bisogna avere il coraggio di decretare definitivamente la fine do ortopedia (e assumersene la responsabilità) o è meglio continuare a chiudere a mesi alterni il reparto?



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