Il Pd: giù le mani dal Ppr le coste non si toccano
I Dem Piscedda e Deriu attaccano le due proposte di Piano casa «Prevedono premi volumetrici e novità nell’agro, ci opporremo con forza»
20 ottobre 2019
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SASSARI. Dietro il nome “piano casa” si nasconde qualcosa di più e da evitare a tutti i costi. Cioè il tentativo di scardinare il piano paesaggistico regionale e di violare la fascia costiera dei 300 metri. Ne sono convinti i consiglieri del Pd, che respingono qualsiasi attacco a quella che considerano la Bibbia della tutela ambientale: «Il Ppr non si tocca, costituisce il baluardo della politica urbanistica della Sardegna – spiegano i due membri della quarta commissione, Roberto Deriu e Valter Piscedda - ed è necessario anche un Ppr delle zone interne, non costiere, in linea con la politica verde annunciata anche dal nuovo Governo». Quanto ai 300 metri, «meglio la riqualificazione dei volumi esistenti rispetto alla creazione di nuovi, in una visione di governo del territorio che veda come protagonisti i Comuni rispetto al paventato ritorno al centralismo della Regione». Sull'approccio del centrodestra al tema, Deriu e Piscedda ricordano che «nel parlamentino sono state depositate due proposte di legge, una a firma dei sardisti, l'altra di Forza Italia. Entrambe si caratterizzano per un malcelato attacco al Ppr, e per l'intento di aggredire il territorio, compreso quello costiero e interno». Poi spiegano perché: «Nonostante il titolo delle due proposte sembrasse parlare solo di Piano Casa, e di proroga della sua scadenza fissata al 31 dicembre, entrambi i testi contengono diverse norme che introducono ad esempio premi volumetrici e autorizzazioni all'edificazione in agro». Psd'Az e Forza Italia hanno congelato le proposte di legge depositate con l'impegno di presentare un testo unico. Ma il Pd denuncia «il paradosso costituito dal fatto che alcuni rappresentanti della stessa maggioranza presentino due testi, e l'assessore dichiari che sta per presentare un ulteriore testo firmato dalla Giunta». Il Pd «non rinuncerà a dare il proprio contributo alla stesura di una nuova legge urbanistica, rimasta tristemente al palo nella precedente legislatura, ma lo farà mettendo a disposizione i propri valori di tutela e valorizzazione del patrimonio ambientale sardo, di salvaguardia della peculiarità del territorio, e di concertazione con le amministrazioni locali e i diversi portatori di interesse, contro ogni logica di cementificazione selvaggia». Partendo da un punto fermo: il rispetto del Piano paesaggistico regionale e delle sue regole.