La Nuova Sardegna

Trasporti a rischio caos in Sardegna, continuità in alto mare

Luca Rojch
Trasporti a rischio caos in Sardegna, continuità in alto mare

La convenzione scade a luglio 2020, ma dal ministero non arrivano notizie

22 ottobre 2019
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SASSARI. Un mese per capire se i sardi resteranno prigionieri della loro isola. Il governatore Christian Solinas con sedativo ottimismo ha messo sul tavolo le mosse che la Regione ha portato avanti. Ma l'allarme per il futuro delle rotte aeree e marittime resta al massimo. In consiglio regionale si è già mobilitato il gruppo del Pd che ha presentato un'interrogazione. Al centro l'emergenza continuità marittima. La convenzione che lo Stato ha sottoscritto con la Tirrenia scade nel luglio del 2020. Ma non si ha nessuna notizia su quale sia la direzione presa dal ministero. Perché in teoria della nuova continuità marittima si dovrebbero definire solo i dettagli. Una lucidata alle maniglie della burocrazia.

Ma la realtà è differente. La convenzione è avvolta dalla nebbia dell'incertezza. In questo sistema del tutto privo di logica la continuità aerea è decisa dalla Regione, quella marittima dallo Stato. Con la giunta ridotta a dare da spettatore su scelte che riguardano per prima cosa il diritto alla mobilità dei sardi. E con l'Europa con la sua mannaia pronta a decapitare qualsiasi proposta possa alterare il libero mercato. Neanche il governatore è riuscito ad avere risposte certe dal governo. La ministra Paola De Micheli sembra mostrare una maggiore apertura verso il modello adottato in Corsica e in Spagna, in cui non esiste una convenzione, non c'è un vettore che riceve un contributo, ma sono i passeggeri ad avere un bonus da spendere per viaggiare con la compagnia che preferiscono. Si deve mettere sul piatto della bilancia un altro aspetto. Le compagnie di navigazione devono garantire i collegamenti per tutto l'anno e su tutti i porti. E in alcuni casi, come Arbatax e Cagliri, le rotte sono in fortissima perdita. In questo clima di incertezza sembra difficile pensare alla programmazione di una stagione turistica. A breve inizieranno le prenotazioni per la stagione 2020, ma senza avere certezze si rischia di penalizzare anche l'industria turistica.

«Oltre a garantire il concreto esercizio del diritto alla mobilità dei cittadini - spiega il consigliere Pd Piero Comandini -, la continuità territoriale è un fattore strumentale indispensabile e strategico allo sviluppo turistico della nostra isola. È un fattore strategico per il superamento delle condizioni di insularità della Sardegna È indispensabile che la Regione attivi subito un dialogo con il ministero dei Trasporti per affermare, prima di tutto, che la Regione deve poter partecipare alla definizione del nuovo progetto di Continuità Territoriale marittima».

La nuova Ct1. La discussione è aperta anche sulla nuova Continuità territoriale aerea. La proroga studiata da Solinas scadrà tra meno di sei mesi. Un sistema misto in cui su Alghero e Cagliari si vola con la vecchia Ct1, su Olbia con la nuova, ma senza nessun tipo di sovvenzione. Con Air Italy che di fatto garantisce le rotte in perdita. Dopo un silenzio lungo mesi il governatore ha rivelato di avere non solo presentato un nuovo modello di Continuità territoriale all'Europa, e di essere in attesa di andare con il ministero a presentarlo e discuterlo con l'Ue. Ci sono anche le prime anticipazioni sulle scelte fatte dalla giunta. Tariffa unica per tutti e un doppio step. Prima la Ct1 sui due hub di Roma e Milano, poi la richiesta di allargare la continuità su altri scali, un po' come era la vecchia ct2. Quello che Solinas non ha detto è come riuscirà a fare digerire all'arcigna Ue il disegno di continuità anticipato dal governatore.

In passato l'Europa ha bocciato modelli di Ct1 molto meno ambiziosi. E in particolare la tariffa unica è stata da sempre oggetto delle contestazioni degli euroburocrati. Il governatore parte dal giusto principio che è indispensabile tutelare il diritto alla mobilità dei sardi e che la Continuità territoriale deve essere pensata come un'autostrada bidirezionale e aperta a tutti. Concetti che sembra impossibile non condividere, ma che l'Europa ha sempre bocciato. Facile capire cosa potrebbe accadere se l'Ue respingesse il modello presentato dalla Regione. Il caos dei cieli affidati al libero mercato. E senza aerei e traghetti i sardi diventerebbero ostaggi della loro isola.

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