La Nuova Sardegna

Le recensioni online promuovono la Sardegna, Gallura sugli scudi

Roberto Petretto
Le recensioni online promuovono la Sardegna, Gallura sugli scudi

Analizzati i commenti dei viaggiatori sulle strutture ricettive. Cresce la soddisfazione, nel nord-est sardo sale di un punto

25 ottobre 2019
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SAN TEODORO. Quando l’uso delle recensioni online era ancora poco diffuso, albergatori e ristoratori non accettavano l’idea che qualcuno potesse giudicare pubblicamente il servizio da loro offerto. Ora che critiche, apprezzamenti, a volte anche insulti sono diventati la norma, per chi lavora nel settore del turismo un confronto con la “reputazione online” è inevitabile. La società “Travel appeal” ha monitorato quasi 21 milioni di recensioni dal settembre 2018 all’agosto 2019. Sulla base di questa analisi a tappeto ha tracciato un quadro del reputation appeal delle strutture italiane. Ieri mattina al Paradise resort di San Teodoro, nell’ambito di un’iniziativa promossa da Unicredit, Mario Romanelli, direttore commerciale di Travel appeal, ha illustrato i contenuti di questa analisi, con particolare attenzione alla situazione della zona nord est dell’isola.

Il cosiddetto “sentiment” dei turisti che recensiscono le strutture galluresi è molto buono: il dato complessivo è di 86,36: appena un punto sotto la media nazionale. Ciò significa che i clienti che hanno affidato i propri commenti ai vari canali web (Google, Tripadvisor, Booking e simili), sono mediamente soddisfatti del servizio che è stato loro offerto. Il gradimento, rispetto all’anno precedente, in Gallura è cresciuto di un punto. Con un calo nel periodo di maggiore affluenza, quello in cui tutti i servizi, proprio a causa dell’affollamento, hanno livelli qualitativi che si abbassano. Soddisfazione maggiore nei B&b e negli agriturismo, decisamente più bassa nei villaggi vacanza che sembrano comunque un tipo di destinazione turistica in ribasso.

Un dato curioso riguarda proprio la Gallura: mentre in Italia la ripartizione tra turisti italiani e turisti stranieri si suddivide equamente, da queste parti la bilancia si sposta nettamente dalla parte dei vacanzieri provenienti dall’estero. Sono il 64 per cento di quelli che commentano le strutture ricettive galluresi.

Di cosa parlano i viaggiatori-navigatori? Innanzitutto di accoglienza, ma subito dopo di cibo. Comunque il primo motivo di attenzione – ha detto Mario Romanelli – è la pulizia: se si legge una recensione che sottolinea una qualche lacuna nella pulizia, il potenziale cliente cambia destinazione».

Le recensioni stanno sempre più diventando, quindi, uno strumento per migliorare il servizio. L’analisi di Travel appeal ha scandagliato anche i termini usati dai turisti: «Quando si incontrano espressioni come “purtroppo” o “sarebbe bastato” – ha suggerito ancora Mario Romanelli – non bisogna prendersela, ma interpretare quelle parole come un consiglio prezioso per migliorare la propria offerta».

Simona Luciana Olivadese di Unicredit ha illustrato i dati reali sui flussi turistici elaborati sui rilevamenti dell’Istat, rilevando come «lo storytelling del prodotto turistico sia sempre più fondamentale». Ha poi illustrato il progetto “Made4Italy”, la nuova iniziativa della banca per favorire un sistema integrato turismo-agricoltura «settori-chiave per la crescita dell’economia italiana e dei suoi territori» a cui Unicredit «destina un plafond di 5 miliardi di euro per le Pmi italiane nel triennio 2019-2021 per promuovere progetti legati alle identità regionali tipiche e attrarre nuovi flussi turistici».

Il legame tra filiera agroalimentare, distribuzione e strutture ricettive è stato esaminato dal presidente della Camera di commercio di Nuoro, Agostino Cicalò, dal presidente di Crai, Giangiacomo Ibba, e dal presidente di Federalberghi, Paolo Manca, Tutti hanno sottolineato la necessità di una maggiore collaborazione tra operatori per fare in modo che nelle strutture ricettive i prodotti sardi siano sempre più diffusi. Manca ha poi accolto con favore l’intervento di Unicredit, ricordano che una delle lacune maggiori delle strutture alberghiere sarde è la loro età: «Realizzate 30 anni fa per un tipo di turismo che non esiste più. Gli spazi vanno ripensati»


 

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