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Ricorsi contro i consiglieri eletti a fine anno gli ultimi verdetti

Ricorsi contro i consiglieri eletti a fine anno gli ultimi verdetti

CAGLIARI. Il valzer dei seggi, in Consiglio regionale, non è finito con la sentenza del Tar, che ha confermato gli otto eletti della Lega. Fra dicembre e gennaio sono in calendario altri due processi...

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CAGLIARI. Il valzer dei seggi, in Consiglio regionale, non è finito con la sentenza del Tar, che ha confermato gli otto eletti della Lega. Fra dicembre e gennaio sono in calendario altri due processi che potrebbero modificare la mappa dell’Aula. Ancora in bilico c’è ad esempio un seggio del Pd. È conteso fra l’eletto Gigi Piano, nel collegio del Medio Campidano, e la prima dei non eletti, nella stessa lista, Rossella Pinna. A vincere il primo round, davanti al Tribunale civile, è stata Rossella Pinna, che alcune settimane fa ha ottenuto la dichiarazione d’ineleggibilità di Piano, perché «quando s’è candidato, a febbraio, era a capo della segreteria dell’allora assessore all’urbanistica», e la legge elettorale vieta a chi è dipendente della Regione di presentarsi al voto. La sentenza però non è ancora esecutiva: dopo aver perso in primo grado, Piano ha ricorso in appello e l’udienza è stata fissata a fine dicembre. Fino ad allora è difficile che possa esserci il passaggio del seggio, soprattutto perché la giunta per le elezioni, è l’organismo interno al Consiglio regionale che prende o meno atto delle decisioni della magistratura, pare aver deciso di aspettare l’esito del processo di secondo grado. Tra l’altro, nonostante avesse l’obbligo di convalidare gli eletti entro 80 giorni dalla proclamazione, la stessa giunta finora non l’ha fatto, perché era in attesa del verdetto del Tar sul caso Lega. A gennaio saranno invece i giudici del Consiglio di Stato a occuparsi delle elezioni regionali. Lo faranno nelle due udienze fissate per discutere i ricorsi in appello presentati dagli ex consiglieri regionali dell’Upc Pierluigi Zanchetta e Antonio Gaia. Erano stati proprio loro a sollevare, subito dopo le Regionali, il caso controverso dell’adesione tecnica di alcuni consiglieri della scorsa legislatura ad altrettanti partiti per evitare la raccolta delle firme prima della presentazione delle liste a febbraio. Ma in primo grado quel ricorso è stato respinto dal Tar.

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