La Nuova Sardegna

Porto Torres, c’è un caso di West Nile

Porto Torres, c’è un caso di West Nile

Confermata dal Cesme la positività di una cornacchia abbattuta ad Abbacurrente

27 ottobre 2019
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SASSARI. La cornacchia grigia, abbattuta ai primi di ottobre vicino ad Abbacurrente, al confine tra i territori di Sassari e Porto Torres, è risultata positiva al virus West Nile. La conferma arriva dal Cesme, il Centro di referenza nazionale di Teramo dopo aver ricevuto i campioni dai laboratori dell’Istituto zooprofilattico sperimentale della Sardegna, che aveva rilevato per primo la presenza del virus nel volatile.

A darne informazione l’Ats, in una nota datata 21 ottobre e inviata al sindaco dei Comuni di Sassari e Porto Torres, alla Provincia e al servizio di Igiene e sanità pubblica dell’Assl, corredata di invito a «informare la popolazione e adottare o continuare ad adottare tutte le misure per evitare di essere punti da zanzare o altri insetti».

Invito in realtà in gran parte disatteso, con la comunicazione che appare solo in un anonimo link tra le “notizie utili” nel sito del Comune di Sassari e di cui non si trova traccia in quello di Porto Torres e nel sito della Provincia.

C’è da dire che il Comune di Porto Torres si era già attivato dopo la prima positività, rilevata dall’Istituto zooprofilattico il 12 ottobre. E aveva inviato una nota per informare la popolazione con i consigli di prassi: all’aperto si possono utilizzare repellenti per insetti, nelle ore del tramonto all’alba, quando le zanzare sono più attive, è opportuno indossare indumenti a maniche lunghe o rimanere a casa. E ancora, svuotare l’acqua stagnante di vasi di fiori, secchi, copertoni e barili, cambiare spesso l’acqua delle ciotole degli animali in modo tale che non ristagni, quando non vengono usate, mantenere vuote o coperte le piscine per bambini, trattare regolarmente (ogni 15 giorni circa) i tombini e i pozzetti di sgrondo delle acque piovane, le zone di scolo e ristagno con prodotti larvicidi presenti in farmacia. Verificare che le grondaie non siano ostruite, coprire cisterne e contenitori dove si raccoglie l’acqua piovana.

Per quanto riguarda gli animali, per gli equidi l’unica forma di prevenzione della malattia è rappresentata dalla vaccinazione, a carico dei proprietari. Con l’Ats che chiede di informare e sensibilizzare gli allevatori in merito e invitarli a segnalare qualsiasi sintomo sospetto ai servizi veterinari. Per ora comunque non è stato posto alcun limite alla movimentazione. (g.bua)

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