La Nuova Sardegna

Gianni, il pilota invincibile che costruì la villa a Gheddafi

di Mario Frongia

Vacca segue le orme del padre nell’edilizia, ma prevale la passione per i motori Nell’isola nessuno ha vinto quanto lui, poi nel 1974 apre la prima concessionaria

28 ottobre 2019
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CAGLIARI. Dalla Seicento Fiat con le portiere a vento alla Ferrari 812 Superfast da 330mila euro. Motori e ancora motori. In una storia di mattoni, sfide, famiglia. Più un filo di incoscienza: «Io matto? Mai. Forse, spregiudicato». Gianni Vacca e il fiuto imprenditoriale. Quel talento che porta su tracce che altri snobbano o non trovano. Cagliaritano, classe '37, guida un piccolo grande impero delle big Bmw, Mercedes, Mini, Volvo, Maserati. Adesso, arriva la regina: «Sì, entro l'anno chiudiamo con Ferrari». Orgoglio, padronanza, visione d'insieme. Tra lamiere, cristalli, elettronica e tecnologie. «Con una Bmw 1602, datami dal concessionario di Pordenone, è iniziato il rapporto con la casa tedesca. Ho aperto nel 1974 a Cagliari in via Rockefeller, prima concessionaria Bmw sarda. Avevo anche la Toyota. I dipendenti? Tre».

Il passato, in bianco e nero. Con emozioni a colori. Gianni Vacca poggia i gomiti sulla poltrona. «Una preoccupazione? Ho lasciato ai miei figli un mestiere usurante. Bello ma usurante». Automobili di classe. Pelli pregiate, radica, centraline elettroniche da guerre stellari. Il futuro che è presente di una vita a capitoli. A partire dall'edilizia. «Mio nonno Giovanni e mio padre Maurino hanno costruito ovunque. Ho seguito la scia. Nel 1980 ho ultimato a Tripoli la villa di Gheddafi. Una reggia pazzesca. Mister Vacca, mi diceva, deve farmi anche l'ospedale e il forno: se mi assediano devo avere tutto per sopravvivere». Rampollo di costruttori («Nessuna corsia privilegiata, solo levatacce, cantiere e cemento»), un destino al volante: «Ho iniziato a guidare a 15 anni. La macchina? Una Balilla Quattro. La prendevo di nascosto dai miei nel cuore della notte e andavo in via Pola, nel campo sterrato dove ha giocato anche il Cagliari. I miei amici in tribuna mi incitavano: andavo su due ruote finché non finivo la benzina del carburatore».

Al volante. Gianni Vacca è stato il più forte pilota sardo di sempre. «Ho iniziato per caso. Un amico mi ha portato a Campu Omu, sulla 125 a Burcei. Ha fatto un buon tempo, mi ha detto provaci. È andata. In Sardegna ho vinto tanto. Chi mi ha battuto? Il diluvio universale e un errore del direttore di gara a Iglesias». Pilota ufficiale per anni della Renault, ha corso Targa Florio, Premio Gigi Olivari, Sestriere, Spa-Francorschamps: «In Belgio correvamo un giorno intero con due serbatoi di benzina. Ci si fermava solo per riempirli ogni due ore e 20 minuti. Il Tour de Corse? Nelle foreste, con strapiombi e stradine coperte di aghi di pino: ci davano i razzi da barca per segnalare quando si precipitava nelle scarpate. Il Rally di Sardegna l'ho vinto nel 1965, l'Alghero-Scala Piccada due anni prima». Olio bruciato, occhialoni alla Snoopy, decisioni rapide. «Ho avuto per tre anni il record della salita di Iglesias: 4'44"09. Un pilota deve avere perizia, intuito, coraggio e lucidità. Leclerc? Fenomenale. Ne nasce uno ogni secolo». Jeans, camicia celeste, dolcevita Timberland blu, sneaker da ragazzino. «Queste foto risalgono alla consegna della Bmw serie 7 blindata a papa Wojtyla» dice indicando una parete tappezzata di foto e articoli.

L’impresa. Gianni Vacca nel 1974 ha venduto la sua prima automobile: «Una Bmw 520 all'avvocato e senatore Gianfranco Anedda. Costava quattro milioni 307 mila lire». Avantieri ha consegnato una Bmw serie 2 Tourer: «Gioiello da 25mila euro». Il sorriso è rapido. Lo sguardo spiccio dietro la montatura griffata. Ancora oggi lima i secondi: «Da casa mia a Porto Cervo in due ore e dieci. La radio? Mai. Ascolto il motore e mi concentro». Si ripassa dal via. Lo show room di via Sernagiotto è un alveare. Atelier più che officine. Salotti che sanno di rivista patinata, video, giornali. E auto da fiaba. L'azienda pulsa. E respira i tempi ondivaghi dei mercati. «Siamo qui dal 1995, abbiamo lasciato Toyota e siamo diventati monomandatari Bmw. Dal 2013 abbiamo Volvo, Mercedes, Smart e Mini. Dal giugno scorso siamo officina autorizzata e rivenditori regionali Maserati. Le vendite? In avvio circa cento auto l'anno, negli anni '90 siamo passati a 400. Dal 2006 al 2008 abbiamo immatricolato circa duemila Bmw». Triennio d'oro. Con in fila politici (Cappellacci, Pili, Oppi, Baghino), calciatori (Zola, Barella, Conti, Cossu), imprenditori (i Cellino) e business men. Mister Vacca ricorda officine ed esposizioni di via Lunigiana e via Monastir. Tempi andati.

Il presente. Adesso al centro del salone brilla la 812 Superfast grigio fumo: 799 cavalli, motore V12 che va fino a 8.900 giri, da zero a cento in 2,9 secondi. La Ferrari di serie più potente di sempre. Un missile. «Il cambio delle pastiglie dei freni? Un migliaio di euro. Avere l'officina autorizzata ci rallegra, conferma che siamo gente seria. La rivendita è legata alla Samocar, concessionaria Ferrari per Lazio, Sardegna, Campania e Toscana». In Sardegna girano una sessantina di Rosse, il doppio d'estate con gli ospiti in Costa Smeralda. La Special car punta a venderne almeno due l'anno. «Come? Con l'impegno e le attenzioni messe da 45 anni al servizio di oltre diecimila clienti».

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