La Nuova Sardegna

Continuità marittima a un passo dalla paralisi in Sardegna

Continuità marittima a un passo dalla paralisi in Sardegna

L’assessore Todde: il ministero garantisce una proroga del sistema attuale. Ma la Regione teme che non ci siano i tempi. Stop ai biglietti da luglio 2020

02 novembre 2019
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SASSARI. Un’estate in balia dei mari. E dei suoi pirati. La continuità marittima potrebbe diventare un ricordo. La data di scadenza è fissata a luglio del 2020. Sembra improbabile, per chi vive di insensato ottimismo, che la nuova continuità venga varata per quella data.

Si fa strada, in modo sempre più ingombrante, la sagoma della proroga dell’attuale regime. Ma anche questa rischia di diventare un’utopia.

L’allarme arriva dall’assessore ai Trasporti Giorgio Todde, che non nasconde la sua preoccupazione. «È così – spiega –. Esiste un rischio che il ministero non solo non vari entro luglio 2020 la nuova continuità marittima, ma anche che non riesca a prorogare l’attuale regime. Ho scritto nei mesi scorsi diverse lettere al ministro. Più volte sono stato rassicurato dagli uffici che tutto sarebbe stato pronto prima della scadenza, ma le cose non sono andate così. La scorsa settimana sono andato a Roma al ministero. Mi hanno ripetuto che preparano il nuovo bando, ma non sono scesi nei dettagli. E mi hanno anche rassicurato che in ogni caso ci sarà una proroga».

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I dubbi dell’assessore. Ma Todde mantiene altissima l’allerta. «È facile intuire che è quasi impossibile rispettare i tempi. Anche in caso di proroga, e non solo per il bando, è necessario prima di dare il via libera fare un’indagine di mercato – spiega l’assessore –. In poche parole si deve capire se esistono le condizioni perché si facciano rotte marittime in convenzione o se esistano altre compagnie pronte a coprire le tratte senza compensazioni. E lo si deve fare per tutti i collegamenti in convenzione, non solo quelli tra la Sardegna e la penisola, ma anche quelli della Sicilia e della Campania. Ma serve tempo per farlo. Mi sembra chiaro che il rispetto della data del luglio 2020 non sia realistico. Dal Ministero rassicurano, ma a me non basta. Lunedì scriverò una nuova lettera al ministro per avere un nuovo incontro urgentissimo».

Stop ai biglietti. A dare una dimensione ancora più drammatica c’è lo stop alla vendita dei biglietti da parte di Tirrenia dopo la data del 19 luglio sui porti di Cagliari e Arbatax. «È così, basta fare una simulazione – continua Todde –. E non è accettabile. Capisco Onorato che senza avere certezze non può neanche fare biglietti, perché non ha la certezza di quanto possono costare. Ma io da assessore ai trasporti dei sardi devo garantire a tutti il diritto alla mobilità. È impensabile non avere più collegamenti certi da luglio da Cagliari e Arbatax. Resterebbero solo Olbia e Porto Torres con un danno enorme per l’economia dell’isola».

La rivolta. A fare pressione sulla Regione c’è chi già da oggi lavora sui mesi estivi. In particolare gli operatori turistici e le aziende di autotrasporto. «Mi pressano da diverso tempo – aggiunge Todde –. E io sono con loro. Non è possibile per chi deve organizzare la stagione turistica non avere certezza sui collegamenti. E pensate a chi per mestiere trasporta merci non sapere se tra qualche mese ci saranno ancora le navi o quanto costerà un biglietto. E questo avrà effetti devastanti su tutta l’economia della Sardegna. Per questo sono pronto a qualsiasi tipo di operazione, anche la protesta di piazza di tutta l’isola. Lo Stato deve ascoltarci».

Spettatori. Todde vive la stessa frustrazione di tutti gli assessori regionali ai Trasporti che lo hanno preceduto. L’impossibilità di influire sul modello di continuità territoriale marittima. La convenzione viene firmata dal ministero con il privato. «Anche questo è un punto inaccettabile – dice l’assessore –. Siamo spettatori della nostra continuità. Dobbiamo attendere i tempi e le decisioni di altri. È vero che in base a una sentenza della Corte Costituzionale anche la Regione deve essere presente e ascoltata, ma il parere non è vincolante. In altre parole il nostro peso è quasi nullo. E quello che accade in questi mesi lo dimostra in maniera chiara. Io ho fiducia nel ministero, ma questa da sola non basta a dare certezze ai sardi. Dobbiamo avere garanzie ora. Anche perché la stagione turistica si programma in questi mesi e non si possono isolare interi territori».

Poca memoria. Difficile capire come il ministero possa prorogare la convenzione dopo il pronunciamento dell’Antitrust che a marzo del 2019 aveva bocciato la proroga della convenzione tra lo Stato e la Tirrenia per i collegamenti con la Sardegna. L'Agcm ha pubblicato il parere formulato al Ministero dei Trasporti sull'argomento. Secondo il Garante la proroga ha risvolti critici dal punto di vista della concorrenza. Difficile capire come oggi il ministero possa fare una proroga contro il parere dell’Antitrust che di fatto prolunga un accordo siglato nel 2012, quando Moby e Tirrenia erano concorrenti e la seconda era una società controllata al 100 per cento dallo stato. (l.roj)
 

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