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Dal campo alla tavola: nasce la pasta tutta fatta in Sardegna

Dal campo alla tavola: nasce la pasta tutta fatta in Sardegna

L’accordo tra Coldiretti e Adiconsum per prodotti garantiti I cardini: altissima qualità e il giusto compenso ai produttori

05 novembre 2019
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CAGLIARI. La pasta “Solo sardo” è solo il primo passo del Patto degli agricoltori con i consumatori per l’acquisto di prodotti garantiti, tracciati, locali ed etici. «Poi – dice il direttore di Coldiretti Sardegna Luca Saba ci allargheremo a pomodori, uova, riso e altre referenze». Grazie alla vivacità e dinamicità dei cerealicoltori sardi, che si stanno mettendo in gioco trasformando direttamente il loro grano, dopo una lunga agonia il settore sta dando i primi segnali di risveglio. A sostenerli Coldiretti Sardegna, che nel giorno della presentazione della pasta “Solo sardo”, prodotta col grano dei contadini isolani, sigla con l’associazione dei consumatori Adiconsum Sardegna il “Patto del made in Sardinia” per il consumo di prodotti sardi 100%, coltivati e trasformati in Sardegna.

Materie selezionate. L’obiettivo è farlo diventare il nome distintivo delle eccellenze locali, garanzia di origine (sarda dal campo alla tavola), di qualità (prodotti selezionati e garantiti) ed eticità (garantisce una equa remunerazione lungo tutta la filiera). A produrre spaghetti, bavette, mezze penne, tortiglioni, malloreddus e gnocchi sardi con questo marchio, presto presente nei mercati di Campagna Amica, nei negozi e nella grande distribuzione, sarà la cooperativa “Isola sarda”, in collaborazione con Fdai (Filiera agricola italiana). La pasta “Solo sardo” – spiega Coldiretti Sardegna – è figlia di un processo controllato che garantisce qualità in ogni suo passaggio, grazie all’impiego di materie prime selezionate.

Queste le sue caratteristiche: la semola utilizzata è a grana grossa, a basso contenuto di ceneri e contenente proteine di alta qualità impastata con acqua fredda. Grazie alla lenta essiccazione a basse temperature si mantengono intatti il sapore e le proprietà nutritive degli ingredienti sani e genuini della pasta. I campi di destinazione saranno anche le mense scolastiche (come Corisar che ha stretto un accordo con Campagna Amica), gli agrichef e anche la grande distribuzione sempre più attenta a localismi e filiere certificate.

La riscossa. Quella di Coldiretti è una mossa strategica che segue una inversione di tendenza. Negli ultimi 14 anni la Sardegna ha perso il 78% della terra destinata a grano. Da quasi 97mila ettari del 2004 si è passati a poco più di 20mila nel 2018. Un tracollo tra i cerealicoltori: meno 50%. Una fuga dal grano legata anche alla discesa del prezzo negli ultimi cinque anni: dai 30 euro del 2014 – denuncia Coldiretti – si è passati ai 27 dell'anno successivo sino ai 21 euro del 2016. «Il grano era remunerato meglio 40 anni fa: 48mila lire al quintale». Ma da qualche anno sono tanti i cerealicoltori, associati o singoli, decisi a mettersi in gioco e trasformare il proprio grano in pasta e gli altri derivati. “Solo sardo” è quindi l’ultimo esempio di un percorso già avviato.

Esempi non fittizi. «È una giornata importante per la cerealicoltura sarda – dice il presidente di Coldiretti Sardegna Battista Cualbu – Gli accordi di filiera rappresentano la strada giusta, quelli in cui si riconosce pari dignità a tutti gli attori e dove finalmente anche i produttori hanno un equo riconoscimento. Da quasi tre anni lo dimostra l’accordo con Biraghi per il settore lattiero caseario, così come l’accordo “Bovino al sud” per il bovino da carne». «Accordi virtuosi che rappresentano un esempio e uno sprone per i comparti perché non sono fittizi ma si reggono nel mercato – dice Luca Saba – Le nostre battaglie per l’etichetta di origine, per il made in Italy e gli accordi di filiera stanno dando finalmente risultati. La svolta del settore cerealicolo ne è una dimostrazione e oltre a questi accordi in cui si riconosce una equa remunerazione ai produttori, il prezzo medio del grano è cresciuto». I pacchi di pasta «Solo sardo» sono già pronti con una confezione trasparente, un'etichetta gialla e la Sardegna in primo piano. (a.palm.)

©RIPRODUZIONE RISERVATA.
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