La solidarietà di Calvisi e Solinas
SASSARI. Il nome del militare sardo non era stato reso noto, ma subito è scattata la solidarietà dei rappresentanti delle istituzioni. A partire dal sottosegretario alla Difesa, Giulio Calvisi (nella...
11 novembre 2019
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SASSARI. Il nome del militare sardo non era stato reso noto, ma subito è scattata la solidarietà dei rappresentanti delle istituzioni. A partire dal sottosegretario alla Difesa, Giulio Calvisi (nella foto). «Rivolgo il mio pensiero e tutta la mia vicinanza ai cinque militari italiani feriti in un attentato a Kirkuk, in Iraq) – ha dichiarato Calvisi –. Esprimo, inoltre tutta la mia vicinanza alle famiglie dei militari coinvolti, alle Forze Armate e a tutte le donne e gli uomini impegnati ogni giorno in missioni estremamente impegnative e rischiose per garantire la sicurezza e la pace». Messaggio di solidarietà anche da parte del governatore Christian Solinas. «Desidero esprimere, certo di interpretare anche i sentimenti dell'intero popolo sardo, la più profonda solidarietà e amicizia nei confronti dei militari italiani colpiti dal vile attentato in Iraq, alle loro famiglie, alle Forze Armate – ha detto il governatore –. L'impegno dei militari italiani, che operano per la pace e la ricostruzione, è per tutti noi un esempio di valore e di dedizione». Solinas ha anche ricordato la strage di Nassirya del 12 novembre 2003 in cui furono uccisi anche due soldati sardi. «Il suolo iracheno ha visto in più occasioni impegnati anche militari sardi – ha aggiunto il presidente della Regione – e in quel teatro è stata presente a più riprese la nostra Brigata Sassari, con il supremo sacrificio di tre suoi figli, il caporal maggiore scelto Alessandro Pibiri, il maresciallo capo Silvio Olla e il capitano Massimo Ficuciello, questi ultimi due caduti nella strage di Nassirya della quale tra due giorni (domani per chi legge, ndr) ricorrerà il 16esimo anniversario. Il loro sacrificio ci ricorda quotidianamente il valore sacro della pace e della libertà, per il quale i nostri militari sono impegnati ogni giorno in Italia e nel mondo».
