La Nuova Sardegna

Dna dei sardi rubato: chiesti 11 rinvii a giudizio

di Giusy Ferreli
Dna dei sardi rubato: chiesti 11 rinvii a giudizio

Lanusei, per un errore di notifica tra gli indagati non compare il direttore Pirastu Stralciato anche il medico Fossarello: il reato sarebbe stato commesso a Cagliari 

13 novembre 2019
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LANUSEI. Udienza preliminare sul furto del Dna ogliastrino: Maurizio Fossarello il medico cagliaritano accusato di peculato, il reato più grave nell’ambito del procedimento per la vicenda del provette di materiale sottratte nell’estate del 2016 dal laboratorio del Parco genetico di Perdasdefogu e poi ritrovate in un frigorifero dell’ospedale cagliaritano, non dovrà comparire a Lanusei. Il giudice per l’udienza preliminare del Tribunale ogliastrino, Nicola Clivio, ieri mattina ha accolto la richiesta del difensore del primario di oculistica del San Giovanni di Dio, l’avvocato Pierluigi Concas, che aveva sollevato un’eccezione sulla competenza territoriale. Il reato sarebbe stato commesso a Cagliari e il giudice ha disposto la trasmissione degli atti alla procura competente. Anche l’eccezione di nullità per un errore di notifica sollevata nella scorsa udienza dall’avvocato Giambattista Gallus legale di Mario Pirastu, direttore del progetto SharDna accusato di aver trafugato il materiale genetico, è stata accolta dal giudice. Una nuova richiesta di rinvio a giudizio verrà a breve formulata dalla Procura ogliastrina che ha ammesso l’errore. Le posizioni di entrambi, quindi, sono state stralciate. Sciolte le riserve, nell’aula al terzo piano del palazzo di giustizia di via Marconi, si è dato inizio alla discussione. Per tutti gli indagati, l’accusa, rappresentata in aula dal procuratore Biagio Mazzeo, ha chiesto il rinvio a giudizio. Dopo il pm sono intervenuti i difensori di tre indagati: l’ex vicesindaco di Talana Ercole Perino, Maurizia Squinzi e Mario Valsecchi, rispettivamente consigliere d’amministrazione e presidente della società. In questo caso i legali Salvatore Zito, Paolo del Zan e Andrea Prudenzano e hanno chiesto il non luogo a procedere. I reati sono andati in prescrizione ma bisognerà attendere il 28 gennaio, data della prossima udienza, per il pronunciamento del giudice. Sono undici, quindi, gli indagati che a vario titolo sono sospettati di furto aggravato in concorso per essersi impossessati di 25mila provette col materiale biologico donato da 13mila ogliastrini e di aver trattato illecitamente i dati personali in violazione della legge sulla privacy. Nel settembre scorso avevano ricevuto l'avviso di conclusione delle indagini, Maurizio Caddeo, Mariano Carta, sindaco di Perdasdefogu, Tiziano Lazzaretti, Pier Giorgio Lorrai, presidente di Genos, il curatore fallimentare di SharDna Renato Macciotta, l’ex sindaco di Perdasdefogu Walter Mura, Franco Tegas sindaco di Talana e Simona Vaccargiu collaboratrice di Pirastu.

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