La Nuova Sardegna

La signora dei giornali che ha visto nascere la Costa

di Serena Lullia
La signora dei giornali che ha visto nascere la Costa

Dopo oltre 50 anni Maria Pileri cede la sua attività nel cuore di Arzachena: «Ricordo quando l’Aga Khan passeggiava qua davanti e si fermava al bar»

25 novembre 2019
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INVIATA AD ARZACHENA. Minuta, capelli di neve, occhi gentili. Maria Pileri per 57 anni è stata la fatina dei giocattoli. Generazioni di bambini sono cresciuti comprando macchinine e bambole nel suo negozio al centro storico. A ogni piccolo cliente regalava una caramella o un lecca-lecca. Anche i figli di Peter Gabriel sono stati suoi baby clienti. Per gli adulti Maria Pileri è invece l’Edicolante. La Signora dei giornali. Un’istituzione. Dopo più di mezzo secolo dietro il bancone del suo negozio storico, come recita la targa orgogliosamente esposta vicino al registratore di cassa, ha deciso di concludere la carriera di commerciante. Il 31 dicembre. I figli hanno scelto altre vite. E lei, 76 anni seppur portati con la disinvoltura di una ragazzina, cede l’attività. Non a chiunque, come per disfarsi di un peso. L’edicola Pileri-Malu è un pezzo della storia di Arzachena. Ma è anche custode della tradizione delle antiche botteghe. Quelle in cui il commerciante era un mix tra il confessore e l’amico di famiglia. Ecco perché la signora Maria non cerca semplici acquirenti. Ma degli eredi del cuore.

Dalla scuola al lavoro. Arzachenese doc, Maria nasce durante la guerra. Per darla alla luce la mamma si rifugia nello stazzo di Montetotondo. «Ho frequentato solo le elementari – racconta –. La scuola non mi piaceva. A casa quella brava era mia sorella Giovanna. Studiava, studiava tantissimo. Quando fu istituito l’Avviamento, le medie di oggi per intenderci, venne perfino il preside per chiedere di iscrivermi. Ma io non ne volevo sapere e piangevo. I miei genitori mi accontentarono, mia mamma però mi mandò a lavorare da una sarta. Ho cucito per quattro anni».

Nel 1962 il piccolo bazar con vista sulla piazza di granito viene messo in vendita. È una delle pochissime attività del centro storico insieme a un bar e un supermercato. In vendita c’era di tutto. Dal carbone alla cancelleria agli alimenti. «Mio padre la comprò e io andai a lavorare con lui – ricorda Maria Pileri –. Era una stanza piccola piccola. Io avevo 19 anni, ero una ragazzina, mi piaceva correre nella piazza. Mio padre ogni tanto mi richiamava all’ordine. “Maria, vieni che ci sono clienti da servire. È mai possibile che tu sia sempre in giro!”». Nel 1965 si sposa e insieme al marito Antonio rilevano l’attività. Nasce l’edicola Pileri-Malu. «Pagavamo 12mila lire di affitto – pesca nei ricordi –. Abbiamo subito potenziato il settore della cartoleria e dei giocattoli. E poi vendevamo tantissimi giornali. Io ancora oggi resto dell’idea che il giornale sia quello di carta. Non è la stessa cosa leggere le notizie su Internet o Facebook. Mio marito ogni mattina si sveglia alle 5.15, si prepara e alle 6 apre l’edicola. A quell’ora si vendono le copie per i bar». Alla fine degli anni Sessanta comincia l’ampliamento del locale. La mini edicola ingloba la vecchia stanza del barbiere a fianco, il magazzino, per ultimo uno studio di consulenza.

Fatina dei giocattoli. Per i più piccoli andare da Maria Pileri era un po’ come entrare nel paese dei balocchi. Con una fatina gentile all’ingresso che li accoglieva con il sorriso. «Ho imparato a fare la commerciante – precisa –. Serve responsabilità, serietà, spirito di sacrificio e tanta gentilezza. A me è sempre piaciuto stare tra la gente, avere il contatto diretto con le persone. E poi quanti bambini sono venuti qui a comprare i giocattoli. A ognuno di loro regalavo una caramella o un lecca lecca. Si vendevano tantissime bambole e macchinine. I ragazzini di allora, che oggi sono adulti, vengono in negozio con i loro figli. I bambini mi hanno sempre voluto bene. Quando morirò voglio che ci siano loro al mio funerale».

Turisti e libri. Con la nascita della Costa Smeralda la clientela di Maria Pileri si allarga. «Arrivavano turisti da Porto Cervo, Cannigione e Baia Sardinia perché lì ancora non c’era nulla – ricorda –. Compravano tantissimi libri e poi tutti gli articoli per il mare, secchielli, salvagenti. C’era molto da lavorare. Si cominciava il mattino presto».

Clienti vip. Dalle finestre del suo negozio ha visto più volte il principe Aga Khan passeggiare nella piazza, andare in Comune o sedersi al bar. «Però non è mai entrato da me» precisa. Ma il suo cliente vip del cuore Maria Pileri ce l’ha. Peter Gabriel. «È stato un cliente affezionatissimo, una persona gentilissima. Quando veniva mi baciava e ci abbracciavamo. Comprava i giocattoli per il figlio e io regalavo sempre un lecca lecca al bambino. Ci teneva a quel piccolo pensiero».

L’addio. Quest’anno la decisione di cedere l’attività. «Mio marito avrebbe voluto tenerla aperta ancora per un anno – spiega la signora Maria –. Ma i miei figli hanno deciso che non si dovesse più aspettare. Hanno le loro vite. Chi vuole fare la mamma a tempo pieno, chi fa un altro lavoro. Non ci ho nemmeno provato a fargli cambiare idea. Non si sarebbero fatti convincere». Dal primo gennaio per la storica commerciante comincerà la vita da pensionata. Ma nessuno la immagini in pantofole a consumarsi gli occhi davanti alla televisione. «Annoiarmi? Impossibile – afferma sicura –. Prima di tutto perché ho una casa grande. Poi farò la nonna. Continuerò a preparare le torte. E fino a quando i figli non si sposeranno ho un sacco di lavatrici da fare».

L’appello. «Spero che questa attività resti al centro – conclude –. Spero che la prendano persone responsabili e serie, che vogliano continuare il nostro lavoro inserendo anche delle novità per attirare una clientela giovane. Il mio augurio sincero è che possano fare meglio di noi».



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