La Nuova Sardegna

Le indagini seguono la pista del latte

di Gianni Bazzoni
Le indagini seguono la pista del latte

A febbraio era stato fermato e incendiato un camion diretto all’azienda di Thiesi

04 dicembre 2019
2 MINUTI DI LETTURA





SASSARI. Le indagini si muovono su più fronti, ma la pista “calda” è quella del latte. Le frasi di circostanza del momento non servono ad allontanare l’attenzione da quello che da mesi sta succedendo attorno a una delle vertenze storiche che vedono contrapposte le componenti di un mondo che non è mai riuscito a trovare un punto di equilibrio in una partita economica che si gioca su un tavolo zoppo.

«Restiamo esterrefatti davanti a un episodio carico di tale violenza. Il clima sulla vertenza latte si era finalmente rasserenato, anche grazie agli interventi della ministra Bellanova e all’impegno di tutti per trovare soluzioni strutturali. Non vorremmo che qualche esagitato, che non ha ben chiaro l’andamento dei fatti, avesse colpito un nostro collaboratore per mandare un messaggio a noi. Sarebbe assurdo e ingiustificato». Giommaria Pinna, amministratore delegato del caseificio Fratelli Pinna di Thiesi, ha commentato così l'attentato subito lunedì notte a Torralba dal un loro dipendente, Giovanni Murru.

I primi tentativi sono stati quelli di negare tutto, quasi a voler respingere indietro una possibile ondata di violenza che rischia di spingere tutti al punto di partenza. Gli investigatori - pur con la prudenza sempre necessaria in questi casi - non escludono che l’attentato possa essere una reazione isolata nell’ambito della vertenza sul prezzo del latte che ha generato le manifestazioni che nei primi mesi dell’anno videro i pastori mettere in atto blocchi stradali e assalti alle cisterne. Per quei fatti sono attualmente indagati 600 allevatori, molti dei quali già rinviati a processo.

Non è la prima volta, purtroppo, che nella zona di Torralba si registrano gravi fatti che possono essere collegati in qualche modo alla vertenza latte. A fine febbraio alcune persone incappucciate avevano preso di mira un autotrasportatore che trasporta il latte per l’azienda dei Fratelli Pinna: Leonardo Falchi, 55 anni, era stato minacciato con le pistole e costretto a scendere dal mezzo che poi era stato dato alle fiamme. Immobilizzato mani e piedi, l’autotrasportatore aveva assistito alla distruzione del camion.

Su quell’episodio sono ancora in corso le indagini dei carabinieri per identificare i responsabili.

In Primo Piano
Tribunale

Sassari, morti di covid a Casa Serena: due rinvii a giudizio

di Nadia Cossu
Le nostre iniziative