La Nuova Sardegna

Metano, l’Autorità aspetta la politica

Metano, l’Autorità aspetta la politica

Besseghini alla Camera: «Noi solo parte del sistema che deciderà sulle tariffe»

05 dicembre 2019
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CAGLIARI. «Nessuna scelta preconcetta o selettiva. Le stime che abbiamo chiesto a Rse aiuteranno il sistema, di cui Arera è solo un componente a prendere la migliore decisione per i prezzi del sistema metano in Sardegna». Intervenendo ieri alla commissione attività produttive della camera, il presidente dell’autorità regolatoria delle reti, Stefano Besseghini, è tornato a parlare della metanizzazione della Sardegna, esprimendo dubbi sul documento di pianificazione energetica ambientale voluto dal precedente governo e al varo finale di questo esecutivo nelle prossime settimane.«Una logica selettiva degli investimenti, collocati in questo periodo va applicato anche alla Sardegna, ma vorrei ricordare che una maggiore socializzazione sia dei costi delle infrastrutture che delle tariffe è di difficile attuazione con la sola regolazione a legislazione vigente». Insomma Besseghini dice che bisogna cambiare o forzare la norma per evitare che il costo di infrastrutture e bollette ricada solo sui sardi, e ribadisce che ci sono «ambiguità nelle indicazioni per perequare i costi. La Sardegna deve però le sue opportunità per sviluppare le sue imprese e avere per i cittadini gli stessi servizi che altri hanno nel territorio italiano, e noi faremo la nostra parte». Ma il dibattito di ieri è servito anche a fornire altre utili indicazioni.

La prima: il Pd, come ha annunciato il deputato Gavino Manca, «presenterà una risoluzione che dia un forte e chiaro indirizzo politico al governo per fare in modo che i costi sulla metanizzazione non ricadano tutti e solo sui sardi. Noto che Arera vuole portare avanti l’ipotesi di sganciare sul piano tariffario la Sardegna dalla penisola; non siamo d’accordo».

La seconda: al Movimento Cinque stelle non piace la metanizzazione, ma lo declina in molti modi. E così il deputato Crippa (ex sottosegretario al ministero dello sviluppo economico) dichiara che alcuni «studi ipotizzano una domanda di gas esagerata come se Cagliari fosse Brunico. Forse la domanda vera non è così elevata come ci si aspetta. La decarbonizzazione al 2050 limita l’efficacia di alcuni investimenti». Una posizione simile, ma più sfumata rispetto a quella del sottosegretario al mise Alessandra Todde, chiaramente e nettamente contraria alla dorsale, e diversa ancora da quella più neutrale del ministro Patuanelli, anche egli 5Stelle.(g.cen.)

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