La Nuova Sardegna

Sos dei barracelli: «Servono più fondi e mezzi»

di Piero Marongiu
Sos dei barracelli: «Servono più fondi e mezzi»

Cuglieri, appello delle compagnie alla Regione. La risposta: presto la riforma e il centro di formazione

07 dicembre 2019
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CUGLIERI . Sono arrivati a centinaia da tutta la Sardegna, in rappresentanza delle 170 compagnie barracellari isolane, per far valore le loro ragioni da quando l’elenco dei compiti si è allungato a dismisura. L’occasione era l’incontro di ieri mattina a Cuglieri, nei locali dell’ex seminario, con l’assessore regionale agli Enti locali, Quirico Sanna, il direttore generale dello stesso assessorato, Umberto Oppus, la vice Prefetto Vicaria di Cagliari, Paola Dessi, e di Oristano, Danila Congia.

Le origini delle compagnie Barracellari affondano le radici nel periodo giudicale, e nascono per difendere le proprietà agrarie. I “Jurados de pardu”, come venivano chiamati allora, presidiavano le campagne allo scopo di prevenire furti di bestiame e altre attività illecite. Oggi gli impegno sono lievitati e se ne sono aggiunti molti altri rispetto al passato, alcuni dei quali particolarmente complessi e delicati che per essere svolti con efficacia richiedono formazione e conoscenza delle normative di legge in vigore, come il controllo delle campagne e delle zone costiere, quelli connessi alla prevenzione dei reati ambientali (inquinamento e abbandono di rifiuti pericolosi) e di supporto alle attività di protezione civile. La figura del barracello, con le mutate esigenze delle amministrazioni locali che la impiegano, ha assunto una rilevanza sociale fondamentale, che non può essere relegata all’interno delle normative che disciplinano la vita delle associazioni. Ieri sono emerse le varie problematiche che affliggono il comparto, verso le quali il personale chiede interventi urgenti e soluzioni definitive alla politica. Al primo punto c’è la formazione professionale del personale poi, a seguire: l’uniformità dell’equipaggiamento, mezzi adeguati per lo svolgimento delle attività previste, rimborsi spesa più congrui e l’utilizzo sia dell’arma corta che di quella lunga. L’assessore Sanna, prima di passare la parola agli operatori, riconoscendo l’importanza e la peculiarità dei compiti svolti dai barracelli, compreso quello di vigilanza verso gli amministratori locali, sempre più spesso oggetto di intimidazioni, ha detto di essere disponibile ad ascoltare e recepire le loro istanze. E in tal senso, come primo atto compiuto dopo l’insediamento nell’incarico, ha sottolineato di aver aggiunto 500mila euro alla cifra stanziata per le esigenze delle compagnie. Sulla formazione professionale, invece, Sanna ha affermato di lavorare per arrivare in tempi brevi ad una riforma organica di quello che ha definito “Corpo volontario armato”, al fine di regolamentarne in maniera chiara compiti e attività. «Per questo è necessario prevedere un centro per la formazione costante del Corpo, che potrebbe sorgere proprio in questa struttura - ha spiegato Sanna, riferendosi all’ex seminario regionale ».

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