La Nuova Sardegna

Sardine, il Pd isolano applaude: «Una sveglia per i partiti»

di Alessandro Pirina
Sardine, il Pd isolano applaude: «Una sveglia per i partiti»

Il deputato Frailis: «Non sono l’antipolitica, chiedono che cambi il sistema». Puddu, M5s: «Bene chi manifesta contro Salvini, ma sono molto diversi da noi»

09 dicembre 2019
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SASSARI. Non è passato neanche un mese dal loro debutto in piazza Maggiore a Bologna, era il 14 novembre, ma oggi le Sardine possono essere considerate i principali avversari di Salvini. Le uniche a riempire le piazze di tutta Italia, raccogliendo numeri maggiori del leader della Lega. L’ultimo esempio è arrivato da Cagliari, dove sabato le Sardine hanno radunato in piazza Garibaldi oltre 5mila persone. Un esercito di giovani - ma anche molte persone più avanti con gli anni - senza bandiere politiche unite dal rifiuto del sovranismo in chiave salviniana. Un pienone che non si vedeva da anni. «Così tanta gente la ricordo solo per Enrico Berlinguer, solo ai vecchi comizi del Pci», dice Andrea Frailis, deputato Pd, che sabato era a Cagliari mischiato in mezzo alla folla. «Bella manifestazione – aggiunge –. Io lo vedo come un fenomeno in grado di portare un po’ di aria fresca nel mondo politico italiano. Perché questi ragazzi non chiedono di entrare nei meccanismi della politica, ma chiedono che quei meccanismi cambino. Vogliono che il dibattito politico non sia più basato sulla delegittimazione dell’avversario e sull’odio, ma che sia un confronto serio, basato sui programmi. Ed è quello che piace a me, quello che mi ha spinto un anno fa a entrare in politica». A Cagliari, come nelle altre città invase dalle Sardine, non ha sventolato neanche un simbolo politico, al massimo qualche bandiera della pace. Ma Frailis non ha dubbi sulla matrice dei manifestanti. «È un movimento prettamente di sinistra – dice ancora il deputato –. Il fatto stesso che a ogni manifestazione si canti “Bella ciao” fa capire che l’impronta è quella. Ma a differenza di altri movimenti del passato le Sardine non vogliono nulla per loro, ma chiedono un futuro, una prospettiva per l’Italia, per la Sardegna, per i giovani. Ho visto tanti delusi dai partiti, anche dal mio o dai 5 stelle. Io vedo le Sardine come una boccata d’aria fresca, una sveglia per i partiti. Vogliono riprendersi il loro futuro attraverso una politica che guardi a loro. Sono l’esatto contrario dell’antipolitica».

Guarda con interesse alle Sardine senza sposarle, e dunque senza scendere in piazza al loro fianco, anche Mario Puddu, il simbolo dei 5 stelle sardi della prima ora, il primo grillino a conquistare un comune in Sardegna. «Le guardo con simpatia e do il benvenuto a qualunque manifestazione dissenta dalla politica di Salvini», sostiene l’ex sindaco di Assemini, che però non vede molte similitudini con il Movimento delle origini capace di portare in piazza migliaia di persone. «Loro cercano di riportare l’attenzione nei confronti delle persone sfiduciate dalla politica di Salvini, soprattutto in relazione alle sue prese di posizione sugli immigrati – dice Puddu –. Ma la proposta politica non si può ridurre a questo, altrimenti è una riedizione del Primo maggio. Noi passavamo per populisti che parlavano alla pancia, ma in realtà noi avevamo idee ben precise sulle nostre famose 5 stelle. C’era l’avversione alla disonestà, alle lunghe carriere politiche». Ma proprio da quel fondamentalismo dei 5 stelle prima maniera contro chi avesse già avuto incarichi politici Puddu sembra prendere le distanze. «Mai essere troppo rigidi, puristi e quando lo abbiamo fatto abbiamo sbagliato. Anche perché poi ti ritrovi a fare il governo con Salvini - perché senza alternative anche se certi provvedimenti non dovevano comunque essere portati avanti - o col “partito di Bibbiano” che mai ho sopportato quando veniva definito così. Certo, se leggo che Mario Monti è pro Sardine mi viene da sorridere, ma nulla da dire se scende in piazza una persona che magari ha fatto politica come dio comanda salvo poi allontanarsene perché rimasta delusa».

Chi, invece, stronca le Sardine è l’assessora al Lavoro, Alessandra Zedda, Forza Italia, che su Facebook scrive: «Sardine... il pesce puzza dalla testa. E se aumentano non oso immaginarne l’odore. Ma non è ora che il Paese abbia una guida decisa, chiara e semplice che dia stabilità, crescita e valore alla terra più bella e speciale del mondo? Parlare e girovagare non ci aiuta proprio». Un post che ha fatto infuriare l’ex deputato Michele Piras, ex Sel oggi nel Pd. «Non ce la fanno proprio a tenere un profilo minimamente istituzionale, ma almeno essere educati, composti, non costerebbe nulla. Il pesce puzza dalla testa – conclude –. Vero. Ma anche l’alito di queste destre non scherza».

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