La Nuova Sardegna

TRASPARENZA 

Il Tar assolve l’assessora Murgia Zedda attacca ancora Solinas

Il Tar assolve l’assessora Murgia Zedda attacca ancora Solinas

CAGLIARI. Il Tar ha dato ragione all'assessora all'agricoltura Gabriella Murgia. Con un'ordinanza, i giudici della seconda sezione hanno respinto il ricorso presentato da Cgil-Fp, Uil-Fpl, Sadirs e...

12 dicembre 2019
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CAGLIARI. Il Tar ha dato ragione all'assessora all'agricoltura Gabriella Murgia. Con un'ordinanza, i giudici della seconda sezione hanno respinto il ricorso presentato da Cgil-Fp, Uil-Fpl, Sadirs e Sdirs, con cui contestavano l’ingerenza politica dell’assessora negli atti amministrativi. A settembre Gabriella Murgia aveva inviato una nota ai direttori generali, per chiedere di leggere i loro atti prima che fossero pubblicati. Secondo le sigle sindacali, invece proprio con quelle lettere era stato violato «il principio invalicabile della distinzione netta tra l’azione politica, riconosciuta all’assessore, e quelle amministrative attribuite ai dirigenti». Di tutt'altro avviso sono stati i magistrati del Tar: «I provvedimenti impugnati (cioè le circolari) non hanno arrecato ai ricorrenti alcun danno grave e irreparabile», hanno scritto.

Nuovo attacco. Sulla trasparenza degli atti della Regione, che non ci sarebbe, continua invece la battaglia di Massimo Zedda dei Progressisti. «Martedì – ha scritto su Facebook – il presidente della Regione ha negato alla responsabile dell’Ufficio anticorruzione di rispondere alla convocazione della commissione riforme del Consiglio, impegnata a discutere la legge sulla nomina dei direttori generali». Per proseguire: «Il responsabile dell’anticorruzione, lo ricordo a tutti, è una figura prevista dalla legge, esiste in tutte le pubbliche amministrazioni e non può essere controllata. Però, abbiamo scoperto che in Sardegna quel posto è vacante da giugno. Quindi, da mesi è un ufficio vuoto, e comunque chi è ancora il responsabile è stato emarginato». Ora, denuncia Zedda, «eliminata la trasparenza e soppressi i controlli, chi scrive leggi e delibere non sarà dunque più controllato, perché ormai vige la regola illegittima dell'autocontrollo».

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