La Nuova Sardegna

La Cassa depositi e prestiti apre i suoi uffici nell’isola

La Cassa depositi e prestiti apre i suoi uffici nell’isola

Inaugurate le sedi di Cagliari e Sassari. L’ad Palermo: più presenti sul territorio Il governatore: un partner autorevole per portare avanti i grandi investimenti

12 dicembre 2019
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CAGLIARI. La Cassa depositi e prestiti esiste da una vita. L’atto di nascita risale al lontano 1850, quando i confini nazionali erano ancora solo quelli del Regno di Sardegna. Allora, perché non ritornare alle origini? Detto fatto. Dopo 170 anni di vita, la Cdp ha aperto 24 ore fa due uffici operativi a Cagliari e Sassari. Per «ascoltare meglio le esigenze del territorio ed essere pronti a scendere in campo a fianco delle amministrazioni pubbliche, dalla Regione ai Comuni, e delle imprese», ha detto l’amministratore delegato, Fabrizio Palermo, al momento del taglio del nastro. A ospitare i corner – è questa la tipologia esatta degli sportelli – sarà la Fondazione di Sardegna, che tra l’altro è uno degli azionisti privati con l’1,6 per cento del capitale sociale. «Da oggi in poi la Cassa depositi e prestiti sarà ancora più vicino alla Sardegna. È una grande conquista, dobbiamo saperla sfruttare», ha sottolineato Antonello Cabras, presidente della Fondazione. Col governatore Christian Solinas che ha aggiunto: «Sempre più potremo contare su un partner ideale, solido, autorevole ed efficiente per portare avanti i grandi investimenti che abbiamo in mente, dall’Alta velocità alle strade, dall’edilizia sanitaria alle altre infrastrutture in cui la Sardegna è indietro».

La storia. Senza far accapponare la pelle a qualcuno, la Cdp è di fatto una banca. O meglio ancora, è la banca della Repubblica Italiana, controllata all’83 per cento dal ministero dell’economia. In cassa ha ben 250 miliardi di euro, in gran parte frutto della raccolta di depositi e risparmi postali, a cominciare da quelli che una volta erano conosciuti come i “libretti”. Con il passare dei secoli, però è diventata soprattutto un pilastro dell’economia nazionale fra finanziamenti agli enti locali, alle società di capitale, sempre a tasso ultra agevolato, e le partecipazioni in grandi gruppi, da Eni a Terna, dalla Snam a Italgas. La Cdp è stata fondamentale nella ricostruzione del Dopoguerra, poi negli anni d’oro del boom economico, ora vuole esserlo nel tirare la volta a una Nazione impegnata a uscire dal tunnel della crisi. A cavallo fra novembre e dicembre, il consiglio d’amministrazione ha approvato un piano industriale con cui «mobiliteremo 200 miliardi di euro in tre anni, 2019-2021, a supporto di imprese e infrastrutture pubbliche».

L’attualità. Fino a pochi mesi fa, la Cassa depositi e prestiti aveva due sole sedi, quella legale a Roma e un’altra finanziaria a Milano. Ora è cominciata l’operazione «invadiamo l’Italia», con 13 nuove basi, da Palermo a Trento, e 10 corner, sfruttando l’ospitalità delle Fondazioni bancarie. I primi due a essere inaugurati sono stati proprio Cagliari e Sassari, che mai dovranno essere solo uffici di rappresentanza. «Esattamente il contrario – ha ribadito Fabrizio Palermo – vogliamo far sentire la nostra presenza sul territorio, affiancando le imprese con i nostri finanziamenti a medio e lungo periodo, e la pubblica amministrazione non solo sotto l’aspetto finanziario ma anche nella progettazione». Coinvolgere, essere coinvolti, e contaminare, è questo l’obiettivo dichiarato. «Partiamo dalle nostre origini, il Regno di Sardegna, ed è proprio in questa regione che vorremmo lasciare il segno». (ua)

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