La Nuova Sardegna

Dall’Ats più soldi alla sanità privata 

Patto della salute, la Regione: «No ai diktat del Governo»

CAGLIARI. La Regione non ha nessuna intenzione di firmare il Patto della salute nazionale proposto dal Governo alle Regioni. «Tutte le nostre richieste di correggerlo – fa sapere l’assessore alla...

18 dicembre 2019
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CAGLIARI. La Regione non ha nessuna intenzione di firmare il Patto della salute nazionale proposto dal Governo alle Regioni. «Tutte le nostre richieste di correggerlo – fa sapere l’assessore alla sanità Mario Nieddu – sono state respinte. Da quelle sulla prevenzione da considerare un investimento, non più un costo, e quindi fuori dal tetto di spesa, oppure quelle su alcune soluzioni per azzerare la carenza di medici: le hanno tutte bocciate. È scandaloso». Con il presidente Christian Solinas che ha rincarato la dose: «Più che un Patto quello del Governo è un’imposizione. Quindi, non possiamo essere favorevoli, perché la salute non si tutela con tagli alla spesa e scelte calate dall'alto che non tengono conto delle richieste in arrivo dai territori».

Più soldi alla sanità privata. Gli oltre 2 milioni e mezzo di trasferimenti dell’Ats che, nel 2018, non sono stati spesi dal Policlinico sassarese (era chiuso) saranno assegnati alle altre case di cura. Lo ha deciso il commissario dell’Asl unica, Giorgio Steri, che avrebbe potuto considerare quella voce come un risparmio, e invece la utilizzerà per pagare il 60 per cento delle prestazioni extrabudget. Sono quelle dichiarate dalle cliniche private, sempre nel 2018, oltre i limiti fissati dalla convenzione firmata col sistema sanitario regionale. La Casa di cura di Decimomannu avrà un extra di 827mila euro, aveva richiesto 1,3 milioni, dopo aver avuto 11 milioni. La Kinetica, proprietaria a Quartu dell’ex Diran e del Policlinico e a Cagliari della San Salvatore, 547mila, erano 912mila quelli richiesti, oltre i 41 milioni incassati La Madonna del rimedio di Oristano 381mila su 635mila, oltre i 10 milioni liquidati. Le cagliaritane Villa Elena, Sant’Anna e Sant’Antonio, riceveranno un extra di 272mila su 454mila, oltre i precedenti 7 milioni, di 111mila su 186mila, oltre i 5,7 milioni del 2018, e 89mila su 149mila, oltre i 9,5 milioni liquidati. Infine, la casa di cura ogliastrina Tommasini avrà 175mila su 292mila, oltre i 5,4 milioni già incassati con la convenzione.

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