La Nuova Sardegna

Dal Piemonte all’isola: imprenditore arrestato

In cella Mario Burlò, sponsor di Torres calcio, Basket Torino e Handball Nuoro Al titolare della Oj Solution sequestrati 10 appartamenti al Geovillage di Olbia

21 dicembre 2019
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SASSARI. Tocca anche la Sardegna la bufera giudiziaria che ha travolto la Regione Piemonte. Insieme all’assessore Roberto Rosso, ex berlusconiano oggi alla corte di Fratelli d’Italia, è finito in carcere anche l’imprenditore torinese Mario Burlò, che con la sua Oj Solution sponsorizza diverse società sportive tra cui la Torres calcio e la Reale Mutua Torino, (l’ex Auxilium fallita nei mesi scorsi e poi rilevata da Stefano Sardara, presidente della Dinamo), nonché la Handball Nuoro, squadra di pallamano barbaricina. La sponsorizzazione dell’ex Auxilium era iniziata prima del fallimento. All’imprenditore, che è accusato di concorso esterno in associazione mafiosa, sono stati sequestrati anche una decina di appartamenti al Geovillage di Olbia e un’attività commerciale. Proprio nei mesi scorsi Burlò, molto conosciuto tra Sassari e la Gallura, annunciò l’intenzione di mettere a disposizione dei tifosi sassaresi con il doppio abbonamento - sia della Torres che della Dinamo - 25 soggiorni nel resort di Olbia.

L’inchiesta della procura di Torino è incentrata sullo scambio elettorale politico-mafioso: il candidato paga e i boss gli procurano grappoli di voti. Questa l'accusa che ha portato in carcere Rosso, storico esponente del centrodestra piemontese, fino a ieri assessore regionale agli Affari legali. Il più volte senatore e sottosegretario nel governo Berlusconi, secondo gli inquirenti, avrebbe versato 7.900 euro agli intermediari di Onofrio Garcea e Francesco Viterbo, due presunti pezzi da novanta della 'ndrangheta, in occasione delle ultime regionali, a maggio, dove correva per Fratelli d'Italia ed è stato eletto con 4.477 voti. Meno del previsto. Tanto che in un primo momento, dopo l'acconto, non voleva versare il saldo. Poi gli hanno fatto sapere che «Francesco era imbufalito nero». E ha pagato. La vicenda Rosso è un tassello di “Fenice”, l'inchiesta della guardia di finanza con il coordinamento della Dda che in totale ha portato a otto arresti e al sequestro di beni per 16 milioni di euro tra imprese, immobili e conti correnti in tutta Italia. Al centro c'è l'attività degli emissari del clan Bonavota (di Vibo Valentia) nella provincia di Torino e, in particolare, di Onofrio Garcea, arrivato dalla Liguria con l'incarico di riorganizzare i gruppi dopo le retate dello scorso marzo nella zona di Carmagnola. Secondo l’accusa «figura centrale è quella di Mario Burlò, imprenditore torinese a capo della Oj Solution con il pallino delle sponsorizzazioni sportive nel basket e nel calcio». Secondo gli inquirenti avrebbe adottato un complesso schema di violazioni fiscali che gli avrebbe permesso di accumulare indebite compensazioni Iva per un valore superiore ai 16 milioni di euro. L'enorme liquidità è stata sfruttata per operazioni immobiliari: la prima è stata l'acquisto di una villa appartenuta al calciatore Arturo Vidal (estraneo ai fatti). Poi alcuni ristoranti e bar a Torino, e infine una decina di appartamenti al Geovillage di Olbia e un locale commerciale nella zona industriale adibito a pizzeria e pasticceria, un’attività ora chiusa. L’inchiesta ha sconvolto la politica piemontese, e non solo. Rosso, dal carcere, si è dimesso da assessore. Dimissioni subito accettate dal governatore Alberto Cirio, berlusconiano di ferro. «Ero stato chiaro sin dall'inizio: volevo una giunta tutta nuova, l'ho segnalato anche alle forze politiche che avrei preferito persone senza troppa esperienza. Fratelli d'Italia ha invece pensato di indicare in altro modo». E da Fratelli d’Italia è arrivata anche la reazione della leader Giorgia Meloni, già scottata dalla maxi inchiesta anti ndrangheta che due giorni fa ha portato in carcere l’ex senatore Giancarlo Pittelli, oggi Fdi. «C'è un problema serio di permeabilità della ’ndrangheta nella politica italiana che non risparmia nessuno, neanche noi – ha detto Meloni –. Mi auguro che Rosso dimostri la sua innocenza, ma annuncio fin da ora che Fratelli d'Italia si costituirà parte civile nell'eventuale processo a suo carico».

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