Maltempo, grido d’allarme dai campi
La Coldiretti di Cagliari: «Danni gravi a carciofi, agrumi, cereali e foraggere»
21 dicembre 2019
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CAGLIARI. La Coldiretti di Cagliari lancia l’allarme per i danni subiti dalle campagne dopo le forti precipitazioni che nei giorni scorsi hanno colpito la Sardegna, il sud in particolare, provocando allagamenti e distruzione. Proprio l’agricoltura è ancora una volta tra i settori più penalizzati dalla nuova ondata di piogge che tre notti fa e avantieri si sono abbattute in una vasta area che va dal Sulcis al Medio Campidano passando per il Sarrabus e il Cagliaritano.
«Allagamenti dei campi, colture in ammollo, recinzioni divelte, ruscelli e fiumi in piena – dice l’organizzazione agricola – In diverse zone è tornato l’incubo dell’alluvione del 2018 riguardo alla quale sono ancora aperte le ferite, con lavori mai partiti o mai completati. Disagi che si aggiungono ai disagi insomma con conseguente perdita delle colture e aumento dei costi di gestione (gli animali per esempio sono rimasti senza pascolo)». Diverse le strade rurali compromesse da frane e allagamenti.
Quindi la Coldiretti cagliaritana fa il quadro di una situazione che vede in ginocchio un gran numero di attività produttive: «I danni maggiori sono sicuramente per le ortive – spiega l’organizzazione gialla – in primis i carciofi e per gli agrumi e si stanno compromettendo i seminativi: cereali e foraggere».
E, a proposito di carciofi, Coldiretti spiega che la situazione era già difficile, questo nuovo periodo di maltempo sembra rappresentare quasi il colpo di grazia per la coltura: «A oggi ci sono pochissimi carciofi in commercio – sottolinea preoccupata l’associazione – prima il troppo caldo e a seguire le incessanti piogge hanno di fatto bloccato la maturazione dei capolini, con tantissimi aborti. Un danno non indifferente per la nostra economia visto che la Sardegna è la terza produttrice in Italia dopo Puglia e Sicilia».
«I soci ci hanno fatto pervenire segnalazioni di danni da ogni parte del sud Sardegna – evidenzia il presidente di Coldiretti Cagliari, Giorgio Demurtas – L’eccesso idrico di questi ultimi due mesi sta soffocando diverse colture. I danni sono ingenti per molti settori dell’agricoltura. Chiediamo la massima vigilanza e sostegno anche agli agricoltori che ogni anno si ritrovano a fare i conti con i danni dovuti ai cambiamenti climatici e alle conseguenti speculazioni, che si sommano a un mercato già distorto in cui a pagare dazio è sempre il produttore».
«Allagamenti dei campi, colture in ammollo, recinzioni divelte, ruscelli e fiumi in piena – dice l’organizzazione agricola – In diverse zone è tornato l’incubo dell’alluvione del 2018 riguardo alla quale sono ancora aperte le ferite, con lavori mai partiti o mai completati. Disagi che si aggiungono ai disagi insomma con conseguente perdita delle colture e aumento dei costi di gestione (gli animali per esempio sono rimasti senza pascolo)». Diverse le strade rurali compromesse da frane e allagamenti.
Quindi la Coldiretti cagliaritana fa il quadro di una situazione che vede in ginocchio un gran numero di attività produttive: «I danni maggiori sono sicuramente per le ortive – spiega l’organizzazione gialla – in primis i carciofi e per gli agrumi e si stanno compromettendo i seminativi: cereali e foraggere».
E, a proposito di carciofi, Coldiretti spiega che la situazione era già difficile, questo nuovo periodo di maltempo sembra rappresentare quasi il colpo di grazia per la coltura: «A oggi ci sono pochissimi carciofi in commercio – sottolinea preoccupata l’associazione – prima il troppo caldo e a seguire le incessanti piogge hanno di fatto bloccato la maturazione dei capolini, con tantissimi aborti. Un danno non indifferente per la nostra economia visto che la Sardegna è la terza produttrice in Italia dopo Puglia e Sicilia».
«I soci ci hanno fatto pervenire segnalazioni di danni da ogni parte del sud Sardegna – evidenzia il presidente di Coldiretti Cagliari, Giorgio Demurtas – L’eccesso idrico di questi ultimi due mesi sta soffocando diverse colture. I danni sono ingenti per molti settori dell’agricoltura. Chiediamo la massima vigilanza e sostegno anche agli agricoltori che ogni anno si ritrovano a fare i conti con i danni dovuti ai cambiamenti climatici e alle conseguenti speculazioni, che si sommano a un mercato già distorto in cui a pagare dazio è sempre il produttore».
