La Nuova Sardegna

Cargo incagliato, si lotta per evitare il disastro

di Luciano Onnis
Cargo incagliato, si lotta per evitare il disastro

Pronte le unità antinquinamento ma il mare in burrasca impedisce l’intervento Gli sversamenti di carburante dai serbatoi della Cdry Blue sono ancora limitati

24 dicembre 2019
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SANT’ANTIOCO. Al momento non ci sarebbero sversamenti importanti di carburante dai serbatoi del mercantile Cdry Blue, incagliato da sabato notte sulla scogliera di Torre Cannai, vicino a Capo Sperone, sull’isola di Sant’Antioco. La zona è tutt’ora investita da ondate alte fino a 10 metri, col mare spazzato dal vento di maestrale che da 48 ore soffia a 50-60 nodi.

I serbatoi principali, che si trovano sul lato meno esposto della nave, hanno finora retto e la fuoriuscita di gasolio dai motori sembra di proporzioni non allarmanti anche se in piccola parte esiste. Almeno così sembrerebbe: le ondate impetuose del mare forza 9-10 non consentono ancora di valutare appieno la portata della dispersione di carburante e le macchie oleose che si intravvedono nella schiuma fra le onde non sono pienamente valutabili. La situazione viene costantemente monitorata anche da terra da personale dell’ufficio circondariale marittimo di Sant’Antioco sempre in contatto con la centrale operativa della Guardia costiera. Il sorvolo di un elicottero della guardia costiera non ha rilevato al momento tracce evidenti di idrocarburi.

Intanto già ieri mattina si sono mossi da Trapani i mezzi navali antinquinamento che interverranno nel tratto costiero in cui è andata a incagliarsi la Cdry Blue con il suo equipaggio di 12 marinai e un carico di caffè destinato ad Alicante, in Spagna. Secondo quanto si è appreso, gli armatori avrebbero già dato mandato a una società straniera di operare per il recupero del cargo appena le condizioni meteo marine lo consentiranno.

Dalla Capitaneria di porto di Cagliari, che con i mezzi navali e aerei della Guardia costiera è presente da subito a Capo Sperone, fanno sapere che la situazione è sotto controllo, anche sotto l’aspetto di un possibile inquinamento ambientale. Le assicurazioni che giungono dall’alto non bastano però a tranquillizzare del tutto chi a terra attende di verificare quale sia effettivamente la situazione. Il rischio di inquinamento per l’eventuale perdita di carburante dal mercantile (almeno mille i litri contenuti nei serbatoi) è sempre attuale.

«L'imbarcazione è danneggiata, ha avuto piccoli sversamenti di gasolio, ma per fortuna il colpo sugli scogli sembra non avere intaccato i serbatoi sul lato meno esposto – ha detto il sindaco di Sant’Antioco, Ignazio Locci, che segue l’evolversi della situazione da sabato notte – Pare che la chiazza oleosa sia circoscritta attorno alla nave. Siamo moderatamente fiduciosi, abbiamo visto le istituzioni statali muovesi con rapidità, ora abbiamo bisogno di altrettanta tempestività perché si intervenga un minuto dopo che le condizioni meteomarine lo consentano».

Locci è in costante contatto con tutti i sindaci dei comuni del Golfo di Palmas (Carloforte, Calasetta, Sant’Anna Arresi), preoccupati che la chiazza, soprattutto se la falla dovesse allargarsi, possa spostarsi verso le coste e le spiagge. Con una nota rassicurante è intervenuto sulla disavventura della Cdry Blue anche il ministro dell’Ambiente Sergio Costa. «Le condizioni della nave mercantile – ha detto Costa-, sono monitorate minuto per minuto da uomini e mezzi messi in campo dalla Guardia costiera di Cagliari». Il reparto ambientale marino, in collaborazione con la centrale operativa, informa costantemente il ministro sugli esiti delle attività operative ed è attesa per oggi l'unità antinquinamento della Castalia Supply Vessel Falisca che opera per conto del ministero dell'ambiente.

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