La Nuova Sardegna

Ticket e numero chiuso per salvare la Pelosa

Ticket e numero chiuso per salvare la Pelosa

Nelle località costiere in aumento le misure di tutela: dalle leggi anti fumo al divieto di asciugamani

29 dicembre 2019
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SASSARI. È stato Carloforte il primo comune dell’isola a bandire la plastica usa e getta dalle sue spiagge. Il sindaco Salvatore Puggioni aveva firmato un’ordinanza che dal 17 giugno imponeva il divieto di commercializzazione e utilizzo degli articoli monouso non biodegradabili come piatti, bicchieri, vassoi e cannucce. Una proposta che è stata subito presa come esempio da molti colleghi di altre località costiere dell’isola. E così sono diventati plastic free Aglientu, Badesi, Trinità d’Agultu e Vignola, Arzachena, Olbia, Loiri Porto San Paolo, San Teodoro, Siniscola, Castiadas e Domus de Maria. Un elenco che è destinato ad allungarsi. Ma sono numerosi anche i comuni che hanno bandito il fumo dalla spiaggia.

Ma per tutelare i paradisi della natura i sindaci hanno preso anche decisioni più drastiche. Il caso più emblematico è quello della Pelosa di Stintino, dove il sindaco in questi anni ha preso numerosi provvedimenti per evitare la scomparsa di uno dei gioielli più pregiati delle coste sarde: lavapiedi all’ingresso, fumo vietato, come il commercio ambulante e gli asciugamani, con le “stuoiette” diventate parte del kit di sopravvivenza di ogni turista. Ma non è bastato. E così il primo cittadino Antonio Diana ha annunciato misure ancora più dure, ovvero il ticket di ingresso e il numero chiuso. In passato simili decisioni sono state prese anche per Cala Goloritzè, nel comune di Baunei, in Ogliastra, e Punta Molentis, nel territorio di Villasimius.

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