La Nuova Sardegna

Cargo incagliato, via alle operazioni di bonifica

Cargo incagliato, via alle operazioni di bonifica

Sant’Antioco, i tecnici hanno iniziato il recupero degli idrocarburi e delle vernici stivate nella nave

03 gennaio 2020
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CAGLIARI. Via alle operazioni di pulizia «anti-inquinamento» delle cisterne della nave incagliata tra le rocce a Sant’Antioco. L’intervento è iniziato ieri mattina ma quando si parla di tempi è necessario tenere conto che prima di diventare operativo il piano ha dovuto ottenere il via libera anche dal ministero dei Trasporti, come si compete a tutte le operazioni delicate effettuate in contesti ambientali delicati. Infatti, l’obiettivo degli operatori che sono entrati in azione ieri mattina è portare via dal mercantile tutte le sostanze che possono o potrebbero mettere a rischio l’ecosistema marino (e non solo) dell’isola del Sud Sardegna. Massima attenzione, quindi, agli idrocarburi. Ma il combustibile non è l’unica insidia custodita all’interno del cargo Cdry Blue: tra gli obiettivi dell’operazione “di pulizia” rientra anche la rimozione di scorte alimentari e delle vernici che venivano trasportate del mercantile. Il piano prevede il pompaggio degli idrocarburi dalle cisterne in appositi contenitori studiati apposta per eventi di questo tipo e sistemati sul ponte della nave. I barili, una volta riempiti, verranno poi trasportati dall’elicottero a bordo della nave d’appoggio impiegata per l’assistenza che l’armatore ha provveduto a inviare davanti alle coste del Sulcis subito dopo l’incidente. Gli stessi recipienti, una volta che caricati sulla nave e raggiunta la massima capienza, verranno trasportati al porto di Sant’Antioco dove avverrà lo smaltimento. Le operazioni dovrebbero durare alcuni giorni, sempre che le condizioni meteo non peggiorino rallentando le operazioni di bonifica. Prima di provare a disincagliare il cargo dalla scogliera, infatti, sarà necessario completare la rimozione delle sostanza potenzialmente pericolose dallo scafo in modo da poter operare poi con maggiore tranquillità.

Non è chiaro, invece, quanto sarà necessario attendere per quanto riguarda i dati relativi alla navigazione e quindi il misterioso black out che ha permesso al mercantile di finire sugli scogli di Sant’Antioco, sebbene nel momento in cui la nave stava abbandonando le coste sarde infuriasse una delle più violente tempeste degli ultimi anni. Durante uno dei primi e avventurosi sopralluoghi all’interno della nave i tecnici pagati dall’armatore della Cdry Blue e gli uomini della Guardia costiera di Cagliari hanno recuperato l’equivalente marittimo della scatola nera degli aerei, ovvero lo strumento che monitora tutte le attività di bordo e gli spostamenti dell’imbarcazione. Il motivo che ha spinto la Cdry Blue sugli scogli è dunque nascosto tra i dati che ora sono al vaglio degli investigatori e che presto potrebbero svelare cosa accadde la notte del 22 dicembre, quando la nave si incagliò mettendo a rischio la vita dei membri dell’equipaggio, salvati da uno spericolato ma efficientissimo intervento dell’elicottero della Guardia costiera.

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