La Nuova Sardegna

Vallascas: «Resto nel M5s» ma sui rimborsi è a zero

di Alessandro Pirina
Vallascas: «Resto nel M5s» ma sui rimborsi è a zero

Il deputato smentisce l’addio per seguire Fioramonti: voci senza fondamento L’ex sindaco Puddu attacca sulle restituzioni. Manca e Lapia gli unici in regola

04 gennaio 2020
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SASSARI. In Sardegna i 5 stelle non perdono pezzi. Perlomeno per ora. Il deputato Andrea Vallascas, in questi ultimi giorni dato in uscita verso il nuovo partito targato Fioramonti, smentisce il suo addio. «Non ho mai pensato di abbandonare il Movimento 5 stelle e il gruppo alla Camera dei deputati – scrive in una breve nota –. Pertanto sono del tutto privi di fondamento gli articoli di stampa, pubblicati in questi giorni, secondo i quali sarei intenzionato a uscire dal gruppo parlamentare e dove il mio nome viene associato a ipotetici progetti di formazione di nuovi gruppi in seno alla Camera». Vallascas, dunque, resta nel Movimento con cui è stato eletto a Montecitorio nel 2013 e poi confermato nel 2018. Il deputato cagliaritano veniva dato tra quelli tentati dal seguire l’ex ministro Lorenzo Fioramonti dopo l’addio ai 5 stelle. Il suo nome, e quello della deputata Mara Lapia, erano stati fatti da Gianluigi Paragone, senatore espulso 48 ore fa per il suo no alla Finanziaria, perché a quota zero nelle restituzioni di parte degli stipendi da parlamentari.

Ma mentre le deputata nuorese, dopo avere anche lei smentito il suo addio al Movimento, si è messa in regola con le rendicontazioni, Vallascas è ancora a quota zero. Così risulta dal sito tirendiconto.it. Ed è con lui, senza citarlo, che se la prende Mario Puddu, il primo sindaco sardo targato 5 stelle dell’isola. «Le restituzioni sono (dovrebbero essere) nel Dna del M5s – scrive Puddu su Facebook –. Aggiungo che sono una condizione necessaria (ma non sufficiente) per parlare di buon operato per la comunità. C'è chi restituisce tanto, chi pochino pochino. E poi c'è chi ti toglie ogni dubbio. Non poco, non pochissimo: propriu nudda! E le cose son due, anzi è solo una: non hai voluto restituire un solo euro. L'alternativa alla non volontà sarebbe l'incapacità di farlo, ma se sei stato eletto per risolvere questioni importanti posso immaginare quanto sarai in grado di farlo quando, dopo tanti, tantissimi mesi non sei stato in grado di restituire un solo euro».

Le restituzioni sono ormai il tema che domina il dibattito interno ai 5 stelle. Lo stesso ex ministro Fioramonti, una volta lasciati governo e Movimento, è stato accusato di non avere fatto le dovute rendicontazioni. Nel sito tirendiconto.it è possibile vedere chi ha saldato tutto, chi è in ritardo e chi invece è a quota zero. Tra questi ultimi alla Camera c’è appunto Vallascas, mentre al Senato Vittoria Bogo Deledda, assente da mesi da Palazzo Madama per problemi di salute. A Montecitorio Pino Cabras è fermo ad agosto, come anche Luciano Cadeddu, Emanuela Corda, Nardo Marino e Lucia Scanu. L’ultimo rimborso di Paola Deiana è datato maggio, quello di Mario Perantoni ottobre. Gli unici due in regola sono Alberto Manca e Mara Lapia. Al Senato Emiliano Fenu e Gianni Marilotti sono fermi ad agosto, mentre Elvira Lucia Evangelista ed Ettore Licheri sono indietro di una sola rata. In Consiglio regionale hanno effettuato le restituzioni fino a settembre Desirè Manca, Michele Ciusa, Roberto Li Gioi e Alessandro Solinas, mentre Carla Cuccu, in rotta di collisione con il resto del gruppo, è a quota zero.

Ma se le restituzioni sembrano la chiave per leggere i posizionamenti all’interno del Movimento, c’è chi critica ferocemente il fatto che i parlamentari, o comunque i cosiddetti “portavoce”, siano giudicati solo in base ai rimborsi. E tra questi c’è Mara Lapia, tra l’altro una delle pochissime in regola. «È inaccettabile che l’ex ministro Fioramonti venga giudicato sulle restituzioni e non su come ha lavorato». Lapia è tra quelle che in questi mesi ha più volte preso le distanze dalla linea ufficiale dei 5 stelle, su temi con il taglio dei parlamentari e la prescrizione. Una voce isolata all’interno del Movimento, che però sembra riscuotere consenso tra quei 5 stelle storici non più in sintonia con la linea ufficiale. Basta guardare i suoi post su Facebook per scorgere i like di Roberto Cotti, ex senatore non ricandidato nel 2018, Patrizia Cadau, consigliera comunale di Oristano, e Luca Piras, il secondo più votato alle prime Regionarie e poi escluso dalle seconde per scegliere il sostituto di Puddu.

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