La Nuova Sardegna

Morto a quasi 100 anni l’eroe di guerra

di Gian Carlo Bulla
Morto a quasi 100 anni l’eroe di guerra

Muravera, il veterano del secondo conflitto mondiale li avrebbe compiuti il 10

05 gennaio 2020
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MURAVERA. Avrebbe compiuto 100 anni il 10 gennaio, giorno che da tempo aspettava con ansia. Purtroppo non è riuscito a coronare il suo sogno e a raggiungere il traguardo del secolo di vita.

Il cuore di Gesuino Cauli di Muravera, fante scelto del 152esimo reggimento della Brigata Sassari, secondo battaglione, sesta compagnia, uno degli ultimi reduci sardi della campagna di Iugoslavia (1941-1943) ha cessato di battere proprio ad appena sette giorni dalla meta. La sue vicissitudini in guerra, nella quale è stato ferito fortunatamente in modo lieve e si è distinto per il suo grande coraggio, sono finite tra le testimonianze raccolte nel libro “La guerra dimenticata della Brigata Sassari - La campagna di Iugoslavia 1941-1943” di Francesco Fatutta e Paolo Vacca. Gesuino Cauli era partito per il servizio militare il 10 marzo 1940, poco dopo lo scoppio della seconda guerra mondiale e ha svolto le esercitazione da recluta a Trieste e Sagrado, durante le quali ha ottenuto una licenza di dieci giorni e un premio di 3mila lire per aver impedito al generale di Brigata Riccardo Balocco, comandante del quinto corpo di armata, che effettuava una ispezione notturna in incognito, di violare l’ultimo cancello prima del quartiere generale. In guerra ha patito la fame, tanto che quando è rientrato a Muravera pesava appena 35 chili. Gesuino Cauli era il quartogenito dei sette figli (6 maschi e 1 femmina) messi al mondo da Teresa Cauli, una bracciante agricola di Muravera, e Giuseppe Sanna, un coltivatore di tabacco originario di Sassari. Nel 1941, mentre imperversava la guerra si è sposato con Maria Nina Mascia, sua paesana. Dall’unione sono nati sei figli. Gesuino Cauli da ragazzo ha fatto il capraro e dopo la la guerra ha lavorato per 15 anni nella miniera di carbone di Bacu Abis, vicino a Carbonia. All’inizio degli anni sessanta, così come altri compaesani, è emigrato a Bra, in Piemonte, dove ha lavorato per conto di un’impresa edile. Rientrato in Sardegna, sino alla maturazione dell’età della pensione, ha lavorato per conto di un’impresa edile nel distaccamento a mare di Capo San Lorenzo del Poligono sperimentale e di addestramento interforze del salto di Quirra. La notizia della scomparsa del centenario in pectore ha destato grande cordoglio e commozione nel paese del Sarrabus. Il rito funebre sarà celebrato questo pomeriggio alle 15 nella chiesta Santa Maria di Nazareth- Giovanni Paolo II.

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